Prosegue il nostro sciopero della fame collettivo, che è ufficialmente diventato una staffetta e durerà fino alla primavera e al 31 marzo, termine che è stato fissato dal governo come fine dell’emergenza sanitaria.

Oggi è con noi Claudio, sindacalista FISI, che a digiuno già avviato si predispone a nuove, importanti azioni. Grazie!


Comincia la mia terza giornata di sciopero della fame, -3 dalla data dello Sciopero Generale FISI, in preparazione del quale ho maturato questa decisione.

Le prime due giornate sono volate senza che sia riuscito ad attuare in maniera soddisfacente quanto avrei voluto (visitare sedi istituzionali e luoghi rappresentativi di della democrazia interrotta) a causa di impegni organizzativi improrogabili sempre nell’ottica della buona riuscita dello Sciopero Generale.

Ho infatti partecipato alle riunioni di diversi gruppi marchigiani che mi hanno permesso di presentare le ragioni di quello sciopero e mi hanno aiutato nella divulgazione dell’evento e nella organizzazione della trasferta a Roma.

Evito di citarli solo perché di questi tempi tutti noi siamo discretamente “attenzionati” ed è prudente pubblicare poche informazioni, ma loro sanno di “esserci stati”, per me e per la FISI, e li ringrazio di cuore.

Oggi credo che mi riposerò perché ne sento il bisogno e perché voglio concentrarmi sulla giornata di domani.

Domattina infatti porterò il mio corpo e il mio cartello “ho fame di giustizia” davanti al tribunale di Ancona per trasmettere alla magistratura, se mai ce ne fosse bisogno, il gravissimo stato di sofferenza in cui versano milioni di italiani a causa dei provvedimenti di varia natura che stanno sovvertendo nei fatti la nostra Carta Costituzionale.

E starò li a guardare e a parlare.

Potrebbe anche venirmi voglia di recitare poesie.

Un abbraccio a tutti,

Claudio.