Prosegue il nostro sciopero della fame collettivo, che è ufficialmente diventato una staffetta e durerà fino alla primavera e al 31 marzo, termine che è stato fissato dal governo come fine dell’emergenza sanitaria.

Oggi Donata ci racconta l’origine della sua decisione di unirsi a noi. Digiunerà dall’8 al 10 febbraio. Grazie!


Buongiorno,

ho fame di giustizia da mo’, da quando mi sono accorta che il benessere e la salute dei bambini che accompagnavo nei processi naturali di movimento terapeutico non era l’interesse di aziende scolastiche nè ospedaliere; sono dunque tornata alla Terra, dalla Dea Madre e mi dedico alla contadi-danza e per quanto personalmente continuila mia vita anche più spiritualmente ricca di prima, lontana dalla metropoli e dal rumore ipnotizzante.

Questa situazione non la mando giù, non la digerisco, non la tollero e il mio sistema digestivo ne risente… dunque faccio spesso digiuni, anche di poco tempo… ma quando ho saputo di voi, di questa forte forma di resistenza (onore e gloria a mio padre partigiano!!!), ho capito che posso farlo insieme, in un processo collettivo, con un’intenzione che va verso il ritroivamento della dignità di questo popolo e della sacralità del corpo, tempio dello spirito.

“Il corpo è mio e lo gestisco io”! …continua ad essere il grido di lotta, anche per le mie figlie, mia nipote e tutti i bambini, gli esseri umani, i lavoratori e i risvegliati che non sono fortunati come me, che posso permettermi di stare nel ‘monastero’ che sto costruendo, Madre Terra Libera.

Grazie a Deborah del Vento e Bambù, sono onorata di cominciare la staffetta l’8 febbraio fino al 10 febbraio compreso.
Un saluto in danza.