Prosegue il nostro sciopero della fame collettivo, con tante nuove adesioni e l’idea di farne una staffetta, un’esperienza comune portata avanti in modo continuativo e alternato.

Oggi ospitiamo con gratitudine le parole di Walter S., che ci racconta il suo percorso. Grazie!


La mia esperienza di digiuno

20-28 gennaio 2022  

La decisione di unirmi allo sciopero della fame di massa è maturata da tanto tempo. A dire la verità avevo provato a dichiararlo già dopo la prima metà di ottobre, quando in buona parte dei luoghi pubblici l’oggetto della discriminazione denominato passaporto verde era divenuto effettivo.

Tuttavia dopo il primo giorno di pratica sono stato fortemente dissuaso dalla mia compagna e dalle sue migliori amiche che temevano la mia situazione si ripercuotesse sull’umore e la preoccupazione già elevata dell’intera famiglia.

Nel frattempo mi sono documentato su come praticare uno sciopero della fame che possa non danneggiare il mio organismo, con opportuni accorgimenti minuziosi e una assistenza costante di persone del ramo sanitario a disposizione per ogni eventuale esigenza o difficoltà. Oltre che musicista e compositore, o più in generale artista indipendente, sono uno sportivo praticante e zelante.

Pratico quotidianamente esercizi e allenamenti e sono stato in passato anche impegnato in attività agonistiche nel settore del podismo e del tennis. Quindi credo di avere un organismo piuttosto fortificato e una forma fisica più che soddisfacente.

Senza averlo pianificato nei dettagli, il 20 gennaio 2022 ho deciso di iniziare un digiuno secondo questa procedura routinaria, che mi è stata suggerita: un estratto di frutta semplice, senza additivi ne zuccheri aggiunti, la mattina, un brodo vegetale durante il giorno e una tisana la sera.

Ho perso nei primi 5 giorni circa 1,5 kg di massa corporea. Considerato che già il mio peso forma era 67 kg,  ma che in questo periodo ero arrivato a 68.5 kg, il 26 gennaio sono quasi arrivato sotto i 67 Kg.

Al settimo giorno ho integrato il brodo vegetale con un pezzo di pane a pranzo, per almeno due giorni. Sono arrivato quindi ad oggi 28 gennaio che ho provato a ripesarmi la mattina. Sono ancora in forma, ma ovviamente mi guardo bene dal praticare gli stessi allenamenti che sono abituato a fare in condizioni di normalità. D’altronde non ho la possibilità di frequentare palestre o centri sportivi e campi da tennis senza possedere la famosa tessera discriminatoria.

Avevo preventivato di arrivare fino ad un mese di digiuno e vorrei fare il tentativo. Tutto ancora da vedere.

Per ora vi saluto dopo la prima settimana.

Grazie Davide, grazie a tutti i compagni e le compagne che sostengono questa lotta nonviolenta.