di Marianna Panico – Resistenza Radicale

Alla soglia del 2022, dopo venti mesi di una situazione epidemica, definita come una pandemia dal direttore generale dell’OMS (leggi testo della conferenza stampa dell’11 marzo 2020), l’Italia resta nello stato di emergenza sanitario senza soluzione di continuità. Il Governo italiano con decreto ha prolungato ulteriormente fino al 31/03/2022 e c’è da scommettere che continuerà a mantenerlo con artifizi giuridici.

Ma giova lo stato di emergenza? I provvedimenti giustificati dall’emergenza hanno apportato gli auspicati benefici alla situazione pandemica? La catena del contagio è stata interrotta? I luoghi possono definirsi sicuri? Sanità, trasporti, scuola… Cosa è stato fatto?

Possiamo dire che tirando le somme stiamo peggio di quando è esploso il contagio.

Peggio sia in termini di analisi della situazione della salute pubblica sia di stato dei diritti e delle libertà fondamentali.

Come a ogni persona di buon senso, ci sembra incredibile la situazione di caos normativo che si è venuta a creare con il susseguirsi di norme compulsive in un parossismo inefficace e distruttivo dei principi costituzionali. Ci sembra surreale lo stato di odio sociale che il Governo ha creato con l’aiuto degli organi di informazione dando dell’untore a chiunque non voglia sottoporsi al trattamento genico. Siamo basiti che la maggioranza della popolazione non veda nel lasciapassare verde un pericoloso strumento di tracciatura e controllo politico della vita delle persone.

Alla soglia del 2022, il governo, la politica e la sanità pubblica italiana nonché il dibattito scientifico mondiale non ci hanno convinto ad accettare passivamente la somministrazione periodica di sieri genici sperimentali e il lasciapassare verde come strumenti di interruzione della catena del contagio e di sicurezza dei luoghi. Come non hanno convinto noi, non hanno convinto milioni di italiani. Un governo che si rispetti avrebbe ascoltato le ragioni e avrebbe aperto un dialogo portandolo in parlamento. Invece ha scelto il ricatto sistematico per piegare la volontà dei cittadini ad un trattamento sanitario vaccinale di massa, perdendo tutta la sua autorevolezza, e la sua legittimità semmai l’avesse avuta.

Storie di ricatto che hanno portato a scelte dolorose nella vita delle persone e a pericolose fratture sociali. Si è rotto il patto di solidarietà sociale tra le istituzioni e tra gli stessi italiani.

Per questo siamo i Resistenti. Perché non possiamo permettere che l’opera di distruzione arrivi alle fondamenta la repubblica italiana fino al punto di non ritorno.

Ci ribelliamo alla deriva autocratica dello stato italiano e lottiamo per un ritorno alla ragione della coscienza e alla realtà dei fatti. Chiediamo verità sulla narrazione della pandemia e rivendichiamo libertà di scelta su tutte le decisioni che riguardano l’inviolabilità del proprio corpo.

E’ ormai indifferibile fermare l’avanzata di quest’ultimo governo, è un obbligo morale da adempiere per ricostruire l’unità d’intenti del popolo italiano, senza distinzioni tra vaccinati e non vaccinati, un dovere civile per garantire la tenuta della Costituzione Italiana a partire dall’art. 1”L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

Al grido “Lo Stato siamo Noi” chiamiamo a raccolta tutti i cittadini italiani che hanno a cuore la Costituzione e lo Stato come garante dei diritti; tutti i cittadini italiani che vogliono rimandare al mittente le politiche

estorsive di questo governo draghiano che sta sequestrando il lavoro, le relazioni sociali, l’autodeterminazione sanitaria concedendole solo a chi paga il riscatto con la dose periodica e/o i tamponi ogni 48 ore; tutti i cittadini che si ribellano ad un Governo che esautora la discussione parlamentare a mera ratifica d’urgenza di provvedimenti sfornati ogni settimana per stabilire violazioni dei diritti con la rassegnazione del popolo, sedata dalla valanga di divieti e impaurita dallo spauracchio di nuove chiusure e confini in casa ad ogni oscillazione della curva dei contagi.

La chiamata alle armi che noi fondatori di Resistenti Radicale facciamo a tutti, indistintamente, è pacifica, caratterizzata da un agire nonviolento. Noi ci opponiamo alla violenza di questo governo distruttore dei diritti civili e della dignità umana con la disobbedienza alle regole e agli ordini illegittimi che violano le libertà fondamentali dell’individuo.

I virus passano e danni al diritto e allo Stato restano. Non c’è più tempo da perdere.

Marianna Panico – Resistenza Radicale