Riceviamo questa testimonianza da parte di Amerigo, che ci scrive via mail. La pubblichiamo con grande turbamento, così com’è, con un invito alla riflessione. Ringraziamo Amerigo per averci scritto e per il suo coraggio, con tantissimi auguri perché il suo percorso migliori e si rassereni. Grazie!
Vaccinato il 10 giugno 2021 (prima dose), appena mi è stato possibile, in piena salute, senza patologie pregresse e terapie in corso, volontariamente, senza pressioni o limitazioni o obblighi.
Il 13 giugno 2021, soli tre giorni dopo la prima dose, incominciano tachicardia, dispnea e dolori toracici (“sospetta” miocardite), che non mi mollano fino a settembre.
Da un momento all’altro, sono passato dall’essere una persona sanissima e mediamente sportiva, a un cardiopatico, per tre lunghi mesi (ad altri sta andando peggio): lasciato a me stesso, senza assistenza.
Impossibilitato a completare il ciclo vaccinale, ora sono senza green pass.
Le reazioni avverse sono rare, non impossibili, siamo persone, non numeri da tirare fuori nelle statistiche. Siamo centinaia, e ci sta, a fronte di una campagna vaccinale di massa, che in Italia coinvolge milioni di persone.
Ho contattato TUTTE le autorità competenti, e sono riuscito a parlare addirittura con Giovanni Rezza, attuale direttore generale della protezione sanitaria al ministero della salute: ho trovato un impenetrabile e immenso muro di gomma.
Ho desiderato di essere analizzato, interrogato, per contribuire a comprendere come e perché si verificano questi effetti collaterali, per aiutare la scienza, che amo e di cui sono appassionato: i miei tre mesi di orrore e cardiopatie, sono stati archiviati come “disturbo dell’adattamento”, meglio conosciuti come “somatizzazione” o “ansia”.
Hanno tentato di imbottire di benzodiazepine me, e tutte quelle persone nelle mie stesse condizioni, negando aprioristicamente qualunque correlazione o causazione post vaccinale, ammettendole in via del tutto confidenziale, soltanto verbalmente, senza verbalizzare o certificare mai, in nessun caso.
Dal 15 gennaio ho deciso di uscire allo scoperto, sacrificare la mia preziosissima riservatezza, metterci la faccia e confezionare due video: uno in cui io stesso racconto tutta la verità su ciò che è accaduto, l’altro è la conversazione tra me e un “medico” vaccinale, in uno dei tanti tentativi di ottenere l’esenzione dal completamento del ciclo vaccinale anti sars-cov-2, a causa di gravi reazioni avverse: sono stato tempestato dal frutto della polarizzazione, creata ad arte per dividerci e distoglierci da ciò che conta davvero.
I novax mi dicono che sono stato un cretino a farmi iniettare il “siero sperimentale”, che mi merito tutto quel che ho sofferto, ma sono in pochi ad essere così aggressivi, perché la maggiorparte di loro ha pietà per me, e alcuni di loro credono (sbagliando) di avere trovato il loro eroe novax (eroe che non sanno di meritare).
I provax mi hanno dato del pazzo da internare, assassino e terrorista che fa campagna antivax, mitomane, ipocondriaco. Mi hanno intimato di stare zitto e di tacere la mia storia, mi hanno augurato tante di quelle restrizioni da non poter più comprare nemmeno da mangiare, la terapia intensiva, il trattamento sanitario obbligatorio, l’isolamento, la solitudine e la morte.
Poi ci sono gli sciacalli, che costruiscono (o comunque ci provano) la loro fortuna politica, sull’assenza dello stato, sulla sofferenza dei casi rari, sulla paura dei novax, sulle affermazioni antiscientifiche, sull’ignoranza, e ancora sulla morte.
Sono arrivato al punto di invidiare i possessori del qr-code, coloro che sono “dalla parte giusta”, che sono riusciti a completare il ciclo vaccinale senza problemi, senza paura di crepare d’infarto dopo quattro gradini, che sono “autorizzate” a discriminare, accusare, giudicare, insultare, zittire
Ne siamo usciti peggiori, la gente mi fa schifo e paura allo stesso tempo, e per questo so di fare schifo anch’io. Sono stato tradito, ferito, umiliato, abbandonato, insultato, minacciato: non mi sono mai sentito più solo di così, e questo non si potrà cancellare in nessun modo.
Ho cominciato ad espormi per i casi come il mio, per le reazioni avverse, per coloro che erano ingiustamente sprovvisti di green pass, ma questa campagna vaccinale è stata fondata e strutturata, facendo forza su ricatti, minacce e menzogne. La fiducia si conquista con la sincerità, con la trasparenza, con tutto l’opposto di ciò che è accaduto e sta ancora accadendo.
Vi chiedo di sfruttarmi, di usare me e la mia storia, di far emergere ciò che succede e come ci spingono a distanziarci ed odiarci, e mi scuso se non ho cominciato subito a contrastare il green pass, e alla fine del video parlo soltanto per i “casi rari” sprovvisti di green pass.
Qui il video della mia storia:
Qui il colloquio con il “medico” vaccinatore.
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