Ci è arrivata la testimonianza di un ragazzo, M.C.
Non abbiamo commenti da fare. Le sue parole ci lasciano sgomentə: che razza di società stiamo dando alle ragazze e ai ragazzi, magari anche in condizioni di fragilità?
Cosa sta succedendo?
Un abbraccio, M.C.


Sono un ragazzo di quasi 17 anni e vivo da diversi anni in una casa-famiglia, mi è stato detto che se non mi vaccino non potrò più restare e che anche le altre case-famiglia non mi potranno ospitare. Stanno attuando un regolamento per il quale accetteranno solo i vaccinati.

Da quando è arrivata la campagna vaccinale per la mia età, gli educatori mi stanno facendo una pressione psicologica su tutti i lati per convincermi a fare il vaccino. Loro non vogliono accettare la mia decisione di non vaccinarmi perché mi dicono che rappresento un pericolo per la struttura. Loro sono tutti vaccinati. Io sto cercando di difendere la mia decisione perché il corpo è mio e decido io, e troppo spesso mi hanno urlato contro che questa mia decisione a loro non va bene.

Io non mi voglio vaccinare e non rappresento un pericolo per la struttura perché io mantengo tutte le precauzioni, le distanze, indosso la mascherina e non sto facendo attività a rischio. Non incontro nessuna persona esterna alla casa-famiglia senza usare i mezzi di protezione, scelgo sempre la mascherina ffp2 e rispetto la distanza di sicurezza.

Ho avuto il covid asintomatico nella prima ondata della pandemia, mi sono contagiato in casa-famiglia che è l’unico posto in cui ovviamente non utilizzo le precauzioni, essendo per me la mia casa.

Mi viene continuamente ripetuto che io non vaccinato sono pericoloso rispetto a uno vaccinato, senza vedere i singoli comportamenti.

Io faccio di tutto per non mettere a rischio me e né gli altri, anche quando vedo le persone della mia famiglia di origine che vengono dall’esterno io mantengo mascherina e distanziamento, mentre gli altri ragazzi vaccinati stanno vicino gli amici sempre senza mascherina; non sono io il pericolo, sono gli altri che fanno così.

Nessuno vede i singoli comportamenti, ma solo se sei vaccinato o no, però questo non c’entra niente, vanno visti i singoli comportamenti.

Già prima dell’entrata in vigore dei regolamenti non mangiavo al chiuso nei locali perché la ritengo una attività a rischio, mentre ora non posso neanche mangiare nei locali all’aperto. In questo momento, non potendo prendere i mezzi pubblici, mi trovo anche ad aumentare il mio impatto ambientale facendomi accompagnare con la macchina per le attività necessarie.

Io non rappresento un pericolo per la struttura, ho paura che mi manderanno via dalla casa-famiglia e non so cosa succederà.

Ora sto facendo un corso professionalizzante, e temo che quest’estate non riuscirò a fare la né stage di fine corso perché bisognerebbe affrontare il costo dei tamponi da fare ogni due giorni. Spesa che io non potrei sostenere e che la struttura dove vivo ovviamente non sosterrebbe essendo contraria alla mia scelta.

Una cosa che mi dispiace molto è che attualmente neanche con la mascherina ffp2 posso prendere un mezzo pubblico urbano per le cose urgenti e importanti. Mi tocca essere accompagnato in auto cosa e questo è un controsenso perché se siamo cercando di tutelare la salute, allora dovremmo occuparci anche delle morti premature a causa dell’inquinamento dell’aria delle nostre città.

Tra le cose che mi dispiace di più non poter fare in questo momento, è non poter partecipare a degli eventi culturali, per esempio, non poter essere andato all’orto botanico con la gita della scuola professionale, e senza green pass non posso andare a visitare un museo come mi piacerebbe fare.

M.C.

Immagine inviataci da M.C.