La celebre testata online “Come Don Chisciotte” ha accolto sulle sue pagine un pezzo di Marianna Panico e Marcella Raiola, incentrato sul “caso Cospito” e più in generale sulla pratica di lotta nonviolenta dello sciopero della fame.

(Ricordiamo che dal 31 dicembre 2022 abbiamo in corso una STAFFETTA di digiuno in sostegno a Cospito).

Lo sciopero della fame come mezzo estremo di rivendicazione di giustizia si è nuovamente imposto, con la morte della Timtik, come oggetto di dibattito politico, sia pubblico che interno alle formazioni che animano la resistenza a un sistema che, a partire dalla fine degli anni ’90, ha raggiunto livelli di violenza e invadenza mai toccati prima, ed è al centro della discussione in questi giorni, in riferimento alla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito.

Molte volte, negli ambienti della protesta, oltre a fare interminabili e spesso sterili “analisi di fase”, si è discusso sull’opportunità dell’utilizzo di questa forma di lotta. Riteniamo utile, a margine della vicenda di Alfredo Cospito (…)  elencare i motivi che, a nostro avviso, sconsigliano e disincentivano il ricorso a questo genere di protesta.

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