Oggi, 31 marzo, digiuniamo insieme per 24 ore, per chiudere la staffetta con un momento di comunanza, per accogliere nuovi digiunanti che vogliono unirsi alla nostra lotta, per levare la nostra voce in modo nonviolento, mettendoci le nostre facce e i nostri corpi.
Oggi, 31 marzo, più di cento cittadine e cittadini sono con noi in sciopero della fame.
Oggi, 31 marzo, siamo in 130 da più di 30 città. Leggi il comunicato stampa.

Ecco le parole di alcune e alcuni digiunanti, uniti nella fame di giustizia e di diritti.
GRAZIE!


L’atto di astenersi volontariamente dal cibo ha sempre fatto parte della storia umana, che fossero motivi religiosi politici o terapeutici.
Eppure “fa strano” il digiunare nella società dell’eterea abbondanza. E pensare che in questi anni di perenne emergenza in tanti hanno scelto di farlo, e di farlo per molto tempo. Ed in questo mondo tanto veloce quanto grottesco, non può essere semplice dire no al cibo per tanti giorni.
Digiuno perché di questa merda ne ho abbastanza, e per un giorno posso anche fare a meno di ingurgitarla
Digiuno perché rivendico la proprietà del mio corpo, che diventa strumento politico. E quando per fare politica si utilizza il proprio corpo, è un deciso segno che il tessuto sociale è davvero frammentato e che la situazione non è delle migliori.
ed il decidere se mangiare o meno è una decisione tanto intima quanto semplice.
Nutrirsi è evidentemente fondamentale: ma non si vive di solo cibo.
Mangiando sopravvivi.
Nella speranza che ci si possa nutrire d’altro.
Partecipo all’iniziativa di Resistenza Radicale con Davide Tutino e Giulia Abbate e tante altre piccole fiamme sparse per tutto il territorio italico.

Giandomenico Giannetto, Milano


Oggi e domani mi unisco al digiuno di protesta che tante e tanti stanno portando avanti dall’inizio di questo 2022, con tempi e modi diversi ma uniti contro le discriminazioni e il ripristino dei diritti, trasformati in concessioni a tempo da elargire ai cittadini che uno Stato dispotico e autoritario ha deciso essere, in questo caso, meritevoli.
Un piatto vuoto in solidarietà con i tanti ancora esclusi, tra cui molti giovani e giovanissimi.
Un piatto vuoto affinché i diritti di tutti tornino ad essere garantiti senza dover possedere né esibire una tessera digitale.
Insieme nel pensiero e nelle azioni a Carlo Cuppini, Sergio Porta, Licia Coppo, Antonella Marsilia, Valentina Vico, Stefano Pietrinferni, Luca Cellini, Luigi Magli, Silvia Epicoco, Ivan Crico, Simonetta Ferri, Gabriella Massa, Luisella Chiavenuto, Diego Zannoli, Alberto Cantoni, Saverio Mauro Tassi, Davide Tutino, Giulia Abbate, Marzia Medusa Ghirlanda, Marianna Panico e tutti coloro che digiunano e che resistono.

Paola Olivieri, Milano


Quando la spunta rossa rimuoverà il tuo nome
E la migliore stampa ti deriderà a tutte le ore
Quando l’università ti chiuderà i cancelli
E ogni giornalista ignorerà i tuoi cartelli
Tu ricordati di questi piatti vuoti per le case
Di questi corpi svuotati desiderosi di pace
E se invece ci hai sentiti arrabbiati e pieni di “giammai”
È stato solo perché quel giorno avremmo voluto non arrivasse mai.

Un grazie particolare a Licia Coppo Carlo Cuppini Valentina Vico Stefano Pietrinferni Antonella Marsilia Sergio Porta Luigi Magli Paola Olivieri Silvia Epicoco Simonetta Ferri Giulia Abbate Marianna Panico Fabrizio Masucci e a chiunque altro, in qualsiasi modo, si sta spendendo perché questo videogames distopico abbia fine e il mondo torni ad essere un posto a misura di tutti.

piattovuoto #unaltrafame #digiuniastaffetta #digiunocollettivo insieme a Davide Tutino per la Libertà di Scelta

Rosanna P., Roma


31 marzo 2022
Oggi NON finiscono le discriminazioni.
Oggi NON finisce il ricatto di Stato.
Oggi NON finisce il calpestamento dei diritti.
Oggi il mio piatto resta vuoto. Ancora una volta.
Oggi centinaia di persone in tutto il Paese si uniscono allo sciopero della fame per continuare a a chiedere il ripristino dei diritti di tutte e di tutti.
Oggi la nostra resistenza pacifica e corale è un canto, è una danza, è un rituale, è una rivendicazione, è un gesto di disobbedienza civile, è una preghiera, è un cerchio, è un abbraccio, è una trasformazione alchemica, è un falò.
È l’incontro di tante anime diverse mosse da medesimi intenti: il rifiuto di qualunque misura che divida gli individui fra idonei ed esclusi in base al possesso di un lasciapassare; la solidarietà e la vicinanza con chi ha subito, sta subendo e continuerà a subire queste etichette.
In mitezza e determinazione, noi ci siamo.
Ed è solo un nuovo inizio, in questo cammino.
Avanti si va, stomaco vuoto, cuore ardente.
Con me, i miei fratelli e le mie sorelle Licia Coppo Romina Piccolo Antonella Marsilia Simonetta Ferri Silvia Epicoco Gabriella Massa Francesca Stignani Carlo Cuppini Stefano Pietrinferni Alberto Cantoni Luigi Magli Sergio Porta Luca Cellini Ivan Crico Tiziana Davide Corsi Marianna Panico Giulia Abbate Saverio Mauro Tassi e tante altre anime preziose. Siete nutrimento, indispensabile nutrimento.
Con Amore, sempre.

Valentina Vico, Filottramo


31 – 03 – 2022
Doveva essere un giorno di liberazione.
Era il giorno atteso da molti, un giorno simbolico – ma concreto – nel quale ci saremmo lasciati alle spalle due anni e due mesi di emergenza sanitaria.
E invece è una giornata mesta
Che liberazione è se non lo è davvero?
Che liberazione è se non lo è per tutti?
Oggi mi unisco alla giornata di sciopero della fame collettivo, promosso da resistenza radicale, insieme a Davide Tutino e a tutti quelli che dal 31 hanno portato avanti a staffetta questa iniziativa.
Servirà a cambiare le cose in concreto?
No, lo so bene. Ma il mio digiuno è un gesto di privazione ed è quindi, soprattutto, in questa data storica velata da ingiustizie che permangono, un gesto di solidarietà e vicinanza.
Posso immaginare come si sentano, ora, quei docenti che rientreranno a lavorare da domani recuperando un diritto e uno stipendio ma, demansionati e umiliati, non entreranno in classe. Una follia che non ha nessun presupposto sanitario, ma solo politico.
Posso immaginare come si sentano quei ragazzi e quelle ragazze che fanno sport in palestre e piscine e che, ancora per un mese, ne saranno privati, e ancora per un mese saranno preclusi alla vita sociale. Ma suvvia cosa vuoi che sia, è solo più un mesetto…direte voi…(bellissimo quando le discriminazioni sono pesante un tanto al mese🤦‍♀️).
Posso immaginare come si sentano tutti quei sanitari (e in questa categoria guardate che non ci sono solo i medici e gli infermieri dei reparti eh…) che oggi vedono decadere uno stato di emergenza che “in teoria” sanciva norme straordinarie, ma che per loro sono diventate assurdamente permanenti fino alla fine del 2022. Il che vuol dire che tutto questo “bellissimo” e discriminante impianto del green pass potrebbe ripartire per tutti noi magari a ottobre. D’altronde lo ha proprio dichiarato il nostro “illustre” presidente del consiglio, ormai libero di legiferare, insieme al suo #governodeimigliori, fuori da ogni cornice costituzionale. Ora verrà gradatamente tolto, in autunno vedremo 🧐
Oggi l’Italia chiude lo Stato di emergenza, ma ne usciamo con le “ossa morali” molto rotte 😔
Insieme nel pensiero e nelle azioni a Carlo Cuppini, Sergio Porta , Stefano Pietrinferni , Luigi Magli, Valentina Vico , Simonetta Ferri, Gabriella Massa , Saverio Mauro Tassi , Antonella Marsilia , Silvia Epicoco , Ivan Crico , Diego Zannoli , Luca Cellini , Alberto Cantoni , Paola Olivieri , Marianna Panico e tutti tutti coloro che digiunano e resistono…

Licia Coppo, Aosta


Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.
Con la poesia di Pablo Neruda vorrei raccontare il mio desiderio di cambiamento.
Mi ha commosso questa giornata di digiuno perché condivisa con tanti, epilogo significativo dei mesi di protesta disobbediente  e pacifica.
Ho digiunato per dissentire dalle discriminazioni, dell’isolamento, dall’apartheid nei confronti di studenti e lavoratori.
Ho digiunato per condannare l’imposizione di ogni forma di lasciapassare , contraria ai principi della Costituzione e priva di valore scientifico.
Ho digiunato per protestare contro l’imposizione ricattatoria di trattamenti vaccinali, non privi di rischi per la salute, perché la cura deve essere una libera scelta.
Per tre giorni, per tre volte, dal 24 febbraio, mi sono astenuta dal cibo.
Ho sentito leggerezza, lucidità, centratura, forza, contatto con me stessa, sicurezza.
Ho incontrato compagne di viaggio ed il loro supporto.
Ho ricevuto in dono le libere lezioni organizzate dagli studenti contro il green pass e le tante voci nell’amata agora’ di Piazza Dante, a Napoli.
Ci ha ispirato la mitezza e la determinazione di Davide Tutino, il suo abbraccio ai più giovani ed il suo coraggio a disobbedire anche per loro.
Impegnata, per tanti anni, nell’ambito sanitario, ne sono esclusa.
Alla ricerca di un senso nuovo della vita, vorrei riaffermare il mio diritto al futuro.

Marialuisa S.


Oggi ho deciso di digiunare. Un gesto che sicuramente non lascerà il segno ma che rappresenta un segnale forte di obbedienza, di obbedienza alla mia coscienza. Sono mesi che resto a guardare, pur protestando con piccoli gesti quotidiani le innumerevoli ingiustizie che si sono susseguite in questi anni. Il mio pensiero va soprattutto ai lavoratori sospesi, ai giovani a cui è negato l’accesso alle Università, ai milioni di ragazzi che non possono praticare il loro sport preferito, a cui è stata negata la socialità, il cinema, il teatro e persino il trasporto pubblico. Mai avrei pensato di sentirmi così sola tra gli Amici. Nel contempo ho scoperto una realtà diversa, un’umanità solidale,  coraggiosa e disobbediente a queste leggi ingiuste e discriminatorie, ed è a loro che mi sono unita in questo digiuno di solidarietà condivisa. 

Grazie a tutti. 
Claudia C.


Ciao,

scrivo qui perché Facebook mi ha bloccato per 29 giorni e questo fa molto ridere:  come se la coscienza delle persone si potesse spegnere con un click e come se il silenzio e la sparizione di qualcuno non parlasse. Pazienza! 
Il digiuno procede bene e non morde perché troppo importante è la causa. Cosa volete che sia un giorno senza cibo… ma da cittadina questo è il mio strumento per far sentire la mia voce che ora vuole essere un urlo. Troppo è il male che si sta perpetrando su tutti. Ne ho testimonianza da ogni parte. 
Eccomi, allora!  
Presente ad ogni forma di resistenza,
per me, per i miei cari, per tutti.

L.P.


Ancora un giorno, un giorno solo di digiuno, ma tutti insieme, noi resistenti di Resistenza Radicale, perché abbiamo ancora tremendamente fame di diritti.
Attraverso questo gesto vogliamo sottrarre la carne al tiranno, riappropriarci consapevolmente del nostro corpo e disobbedire all’ordine di separarci e odiarci.
Il mio digiuno lo dedico agli insegnanti sospesi, ora reintegrati ma degradati, privati della loro vocazione.
E mi viene in mente un libro bellissimo e doloroso che ho letto alcuni anni fa “”La mia patria è un seme di mela” di Herta Muller.
La Muller è una scrittrice e poetessa tedesca, nata in Romania da una famiglia della minoranza tedesca, e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2009.
In questo libro descrive le torture subite per mano della Securitate, i servizi segreti del regime comunista rumeno.
E, guarda caso, le torture più sopraffine (si fa per dire) erano proprio quelle psicologiche.
Al tempo la Muller lavorava come traduttrice in una fabbrica: un giorno presentandosi al lavoro non ha trovato più la sua scrivania.
Così.
Non licenziata, buttata fuori, ma cancellata.
Ma lei non ha mollato: non è tornata a casa bensì ha preso i suoi libri, i suoi dizionari e si è installata sulle scale (gelide) fuori dal suo ufficio.
E lì ha continuato a lavorare.
Ignorata da tutti, anche dai colleghi con cui aveva lavorato fino al giorno prima.
Perché la tortura più grande (e la Securitate lo sapeva bene) è proprio quella di privare gli esseri umani non solo della dignità ma anche del proprio scopo.
Impedirgli di ESSERE nella propria essenza.
Cancellarli come se non fossero mai esistiti.
Farli impazzire, perché si tolgano loro stessi di mezzo.
Ecco, oggi penso a quegli insegnanti che sono tornati al lavoro ma non faranno il loro lavoro.
Me li immagino aggirarsi per i corridoi come fantasmi, invisibili, ignorati da tutti, forse anche umiliati, disprezzati.
E mi si torcono le budella vuote.

Deborah Lugli


Ci sono quelle cose dove la mente ti dice “tanto non cambierà nulla” ma il cuore ti dice “fallo”.
E così queste mie 24 ore di digiuno non cambieranno assolutamente nulla nella vita di nessuno, né quelle delle altre circa cento persone, ma forse sono un segno di rispetto, forse è giusto farlo lo stesso.
Un po’ come il minuto di silenzio. Ha mai cambiato qualcosa il minuto di silenzio? No, però era un modo di esprimere rispetto e vicinanza.
Un modo, in questo caso, per essere vicina a tutti quei professionisti ancora ingiustamente sospesi dal lavoro, per aver esercitato una libertà di scelta sulla propria salute.
Che il “non cambierà nulla” smetta di essere una scusa, allora sì che ne usciremo migliori.

Alessandra I.


Altre persone ci hanno mandato testimonianze più lunghe, leggile qui: 31 marzo 2022, digiuno collettivo. I diari!