Il docente Saverio Mauro Tassi ha ricominciato lo sciopero della fame (il precendente è durato 12 giorni) per chiedere al Ministro Bianchi di rispondere alle istanze presentategli, e per condividere la sofferenza di una popolazione lasciata a casa e discriminata, e quelle del popolo ucraino aggredito dalla guerra.
Ecco cosa ci racconta al quarto giorno della sua azione.
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DIARIO DI UNO SCIOPERATO
II STAGIONE: L’ATTENDATO PER LA COSTITUZIONE
VIII GIORNO
Devo farvi una confessione, che ho omesso nel diario di ieri per la vergogna. Ebbene domenica mattina sono tornato nella mia casa di mattoni e ho ceduto a un empito di sfrenata libidine: mi sono immerso in un bagno caldo con tanto di schiuma emolliente e tonificante e, come non bastasse, infrangendo ogni limite di voluttà, mi sono perfino fatto uno shampoo, allietato dalle note della omonima canzone di Giorgio Gaber. Che debosciato!, avrebbe esclamato mia nonna pavese.
Oggi, di nuovo giorno lunatico, la temperatura si è decisamente addolcita. In più, all’Einstein è tornata, dopo una lunga assenza, la nostra meravigliosa barista, Silvia, la quale, pensate, nei primi anni Duemila, era stata mia occasionale studentessa al Liceo Donatelli. Insomma, niente più cappuccini o caffè sintetici da macchinetta, ma sontuosi cappuccini e deliziosi caffé da Cimbali usata magistralmente da una vera professionista (allieva del padre, barista provetto).
Così, in una atmosfera edenica, ho generato su facebook l’evento “SVEGLIA BIANCHI! È PRIMAVERA!”, presidio-(s)veglione di SCUOLA UGUALE X TUTTI alle 18.30 di GIOVEDÌ 17, davanti alla mia scuola e intorno alla mia tenda. Peccato che al primo tentativo sia venuto fuori GIOVEDÌ 24 (maledetta tendina del calendario e cursore che scivola a destra e manca).
Niente, sono uno scioperato e perdipiù maldestro, che ci volete fare? Per fortuna una goccia, di cui ho perso il nome (mi è arrivato: MARTINA BERTA), ma che ringrazio tantissimo, se ne è accorta e me lo ha segnalato in un commento. Tutto da rifare. Ma tutto rifatto. (Chissà cos’altro avrò sbagliato stavolta?)
L’altro evento clamoroso della giornata è stato il secondo ricevimento ufficiale nella mia tenda, questa volta della mia collega e amica di Trapani, Giuseppa Strazzera, per gli amici Gios. Non è venuta a Milano solo per me (non ne sarebbe certo valsa la pena) ma anche per una sua amica di gioventù che abita nella nostra città meneghina. Nondimeno, mi è stata di grande supporto, ha condiviso con me i DURAN ADAM, e soprattutto mi ha alimentato con thermos di caffellatte e di brodo vegetale. Se disgraziatamente sono ancora vivo e vegeto, ora sapete con chi prendervela.
Nel pomeriggio ho anche avuto tre contatti con altrettanti giornalisti di testate e una TV locali e di piccole dimensioni. Avranno meno audience, ma certo sono più sinceri e professionali, e dunque meglio così.
Che altro posso dirvi? E perché mai dovrei poi dirvelo? Vi ho già tediato abbastanza, per oggi. Vi lascio un po’ in pace. Ma non temete: domani vi infliggerò una nuova bella dose di tedio.
“Ridere ci rende invincibili, ma non perché vinciamo sempre, anzi semmai il contrario, ma perché non ci arrendiamo mai!” (Frida Kahlo)
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