Il docente Saverio Mauro Tassi ha ricominciato lo sciopero della fame (il precendente è durato 12 giorni) per chiedere al Ministro Bianchi di rispondere alle istanze presentategli, e per condividere la sofferenza di una popolazione lasciata a casa e discriminata, e quelle del popolo ucraino aggredito dalla guerra.
Ecco cosa ci racconta al quarto giorno della sua azione.


Leggi qui il Giorno 1 del Diario di uno scioperato (della fame)
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DIARIO DI UNO SCIOPERATO
II STAGIONE: L’ATTENDATO ALLA COSTITUZIONE
VII GIORNO

E il settimo giorno Dio si riposò. Io invece no. Ci mancherebbe pure che credessi di poter imitare un essere onnipotente. Però, devo ammettere che proprio stamattina, risvegliato al giorno del Dominus, ho avuto la netta sensazione di quanto il digiuno rafforzi lo spirito. Già ero abbastanza spiritato, chissà adesso. Almeno diventassi spiritoso!

Anyway, la notte mi ha portato consiglio: nella mia mente sono spuntate due ideuzze su come cercare di sbloccare lo stallo degli ultimi giorni. trapelato del mio accampamento nel mondo massmediatico, ho pensato di proporre ai miei sostenitori di spedire una mail a quotidiani e TV per chiedere che facciano il loro mestiere, ossia informino i cittadini che un ministro (non c’è bisogno di far nomi) da più di un mese non risponde alla mail di un’associazione con 1.300 iscritti certificati e promotrice di due petizioni che hanno raccolto quasi 10.000 firme.

Seconda idea: organizzare un presidio/(s)veglia (meglio: (s)veglione) giovedì prossimo alle 18.30 intorno alla tenda dell’attendato alla Costituzione (cioè in difesa della stessa). Paola Alberganti, cui va il nostro grande ringraziamento, ha già provveduto a inviare la mail alla Questura di Milano per l’autorizzazione. Spero ci sia un sufficiente concorso di popolo da indurre qualche giornalista a presenziare e ascoltare per poi riportare la notizia.

Ho poi brigato per cercare di diffondere le mie due nuove ideuzze all’illusorio scopo di poterle mettere in pratica con successo di critica e di pubblico. Tuttavia, mi sono anche dedicato ai miei passatempi domenicali: la lettura del “Domenicale” (l’inserto culturale) del Sole-24 Ore (il giornale delle donne single, battutaccia) e di “Sull’origine della vita, del significato e dell’universo” (un titolo decisamente minimalista) del fisico statunitense Sean Carroll. Soprattutto la sera sono andato a ballare il tango in quel di Pioltello e mi sono ben bene sfogato e rilassato.

Non prima però di aver inviato questa mail alla mia preside:

Gentilissima dirigente scolastica,

sabato scorso la professoressa Giulia Lami ha tenuto una meritevolissima lezione in aula magna avendo a disposizione due microfoni e il super impianto audio che conosciamo.

Nonostante questa potente dotazione fonica, non si è coperta naso e bocca con alcuna mascherina per tutta la durata della sua conferenza.

In aula magna erano presenti molti colleghi, compreso il nostro vicepreside, ma nessuno di essi ha chiesto alla professoressa Lami di coprirsi naso e bocca con una mascherina FFP2.

Ho pensato di prestarle la mia, ma pare non sia ammesso dal CTS, e poi io sarei rimasto senza e dunque sarei risultato inadempiente.

Ora io non posso, e non voglio, pensare che nella nostra scuola, e più in generale nella nostra repubblica, ci siano privilegi e discriminazioni.

Pertanto, non posso che dedurne di essere autorizzato d’ora in poi a spiegare senza la mascherina FFP2.

Già lo facevo, ma poi, su gentile sollecitazione di alcuni gentilissimi colleghi, lei mi ha gentilmente pregato di ottemperare alle norme e io ho obbedito, anche se avrei accettato volentieri tutti i provvedimenti punitivi del caso.

Come li accetterei adesso, nel caso io sia affetto da una forma particolare e rara di cecità, quella relativa alle mascherine della sola professoressa Lami.

Ben vengano note d’addebito e perfino la sospensione o l’espulsione per indegnità professionale, tanto me le meriterei sicuramente e soprattutto tra pochi mesi toglierei comunque il disturbo, con sommo gaudio di molti colleghi.

Saverio Mauro Tassi

studente, quasi insegnante

“Ridere ci rende invincibili, ma non perché vinciamo sempre, anzi semmai il contrario, ma perché non ci arrendiamo mai!” (Frida Kahlo)

Saverio Mauro Tassi


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