Il docente Saverio Mauro Tassi ha ricominciato lo sciopero della fame (il precedente è durato 12 giorni) per chiedere al Ministro Bianchi di rispondere alle istanze presentategli, e per condividere la sofferenza di una popolazione lasciata a casa e discriminata, e quelle del popolo ucraino aggredito dalla guerra.
Ecco cosa ci racconta al ventesimo giorno della sua azione.


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DIARIO DI UN ATTENDATO ALLA COSTITUZIONE

Oggi ho ripreso a mangiare, dopo 20 giorni di sciopero della fame. Gesù, come si sa, digiunò 40 giorni e 40 notti. Ma, a parte che digiunare nel deserto direi che è un po’ più facile, lui era divino. Che io, un comune mortale, sia riuscito a imitarlo almeno per metà, avendo oltretutto sotto gli occhi dei succulenti panini al salame ogni volta che andavo a bere un cappuccino o un caffè Chez Sylvià, il bar della mia scuola – insomma forse non è proprio robetta da nulla. Ma chi si loda s’imbroda, quindi stop.

Sapete qual è il miglior cuoco di tutti i tempi, capace di surclassare tutti i migliori spignattatori di Master chef? La fame. Vi assicuro che il riso olio e limone che ho mangiato come primo e unico piatto post digiuno ha deliziato il mio palato in maggior misura della più raffinata delle prelibatezze culinarie.

Tuttavia, se è indubbio che tornare a cibarsi dopo un lungo digiuno è un piacere, è anche vero che si associa anche a un dispiacere. Chi non l’ha mai provato forse stenterà a credermi, ma ci si assuefà a non alimentarsi, si beneficia di non sentirsi più appesantiti o offuscati dalla digestione – sarà che io ne ho sempre un po’ sofferto -, si gode della maggior leggerezza del corpo, e della più acuta lucidità delle mente. Per non dire dello spirito, che si sente capace di controllare la carne e quindi acquista maggiore autostima e vigore.

Comunque, perché ho deciso di sospendere (se d’uopo mi riservo di ricominciare)? Perché, a fronte di un relativo rischio salute, mi sembra di essere riuscito a ottenere qualche risultato: qualche articolo, qualche intervista, e ancora accordi e contatti per la pubblicazione di altri articoli e l’effettuazione di altre interviste.

Soprattutto pare riesca a ottenere da un senatore (a suo tempo ne rivelerò il nome) la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro Bianchi sulla sua mancata risposta alla richiesta di SCUOLA UGUALE X TUTTI di un pubblico confronto sull’art. 4 del DL 1/22 che discrimina gli studenti senza green pass rafforzato.

Incrociamo le dita, se questa va in porto, raggiungeremo l’obiettivo strategico di costringere Bianchi a pronunciarsi ufficialmente.

Tutto questo, tuttavia, lo devo alle numerose gocce, e anche non gocce, che mi hanno aiutato fornendomi contatti e recapiti, e che ringrazio di cuore.

In attesa di ulteriori sviluppi, continuerò comunque a dormire in tenda, a essere l’ATTENDATO ALLA COSTITUZIONE, e a organizzare gli incontri culturali dei POMERIGGI DELL’ATTENDATO. E poi ce ne inventeremo delle altre. L’importante è questo: essere creativi e originali, non ripercorrere le solite strade, tanto stantie quanto sterili, variare, sorprendere, spiazzare.

E continuare a sgocciolare incessantemente, scavando la roccia un po’ alla volta, goccia dopo goccia.

“Ridere ci rende invincibili, ma non perché vinciamo sempre, anzi semmai il contrario, ma perché non ci arrendiamo mai!” (Frida Kahlo)