Il docente Saverio Mauro Tassi ha ricominciato lo sciopero della fame (il precendente è durato 12 giorni) per chiedere al Ministro Bianchi di rispondere alle istanze presentategli, e per condividere la sofferenza di una popolazione lasciata a casa e discriminata, e quelle del popolo ucraino aggredito dalla guerra.
Ecco cosa ci racconta al secondo giorno della sua azione.

Leggi qui il Giorno I del Diario di uno scioperato (della fame)

DIARIO DI UNO SCIOPERATO (DELLA FAME) – II STAGIONE

2° giorno

Oggi martedì, giorno della divinità della guerra, per me invece dell’attuazione non-violenta del satyagraha, l’insistenza per la verità.

Dopo le due ore di lezione di oggi, sono rimasto a scuola, fino alle quattro e mezzo, in modo che il mio sciopero della famme sia il più possibile pubblico, coram populo, per poi recarmi al mio primo DURAN ADAM (uomo (e)retto), forma di attuazione non violenta consistente nel rimanere impalati in un luogo pubblico sventolando un cartello.

L’ho attuato in coppia con un amico di Resistenza radicale, in piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. Sul cartello la scritta: UMANO DIRITTO – NO GREEN PASS.

Tornato davanti al mio liceo verso le 19, ho dato il via all’attuazione decisiva della giornata: ho montato, in un’aiuola (come si scriveva una volta) dirimpetto alla mia scuola, la tenda, che usavo per campeggiare ancora fino a qualche anno fa, dove dormirò stanotte – altra modalità coram populo di sciopero della fame, ma anche tentativo, sicuramente fallimentare, di attrarre l’attenzione dei mass media sulla nostra iniziativa e di esercitare così una pressione su Bianchi.

Devo confessare che dopo alcuni anni di disallenamento, non mi è stato facile montare la tenda e forse non ci sarei proprio riuscito se non mi fosse piovuta dal cielo, come la manna, Debora. Mentre io ero lì che mi arrabattavo sempre più inconcludente, ormai avviluppato dalla tenda e prossimo al soffocamento, è passata lei e mi ha detto: “Il professore!”. Sbigottito ma anche gratificato per tanta immeritata notorietà, le ho chiesto come faceva a conoscermi e Debora mi ha risposto che mi aveva visto e ascoltato su Byoblu e che era d’accordo con quello che dicevo e facevo. Abita in una palazzina dietro l’angolo, stava andando a controllare la sua auto, posteggiata poco oltre, dato che non la usava da diversi giorni. La Provvidenza, di qualsiasi genere sia, esiste! Si è offerta di aiutarmi e grazie a lei sono finalmente riuscito a portare a termine l’impresa.

Per ora, tuttavia, nessun contatto da parte di qualche giornalista. Temo diano il problema ormai superato, pensino che non faccia più notizia e non importa se non è stato risolto. Insomma, se credo che lo sciopero della fame mi procuri un’abbuffata di fama, mi sa tanto che questa volta sarà un doppio digiuno. Ma non perdo mai la speranza di perdere Speranza.

Però adesso me la scialo alquanto, vado a ballare, tutto sommato me lo merito un po’, no?

“Ridere ci rende invincibili, ma non perché vinciamo sempre, anzi semmai il contrario, ma perché non ci arrendiamo mai!”
(Frida Kahlo)

Saverio Mauro Tassi – Resistenza Radicale

La tenda di Saverio Mauro Tassi, davanti al suo liceo.

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