Riportiamo l’articolo di Corliva – Coordinamento Romano per la Libertà delle Vaccinazioni, che ha intervistato Davide Tutino raccontando molto bene il percorso della sua azione nonviolenta, e che sostiene il suo scioper della fame. Grazie!

L’articolo originale è qui: Davide Tutino e lo sciopero della fame: una nuova opposizione agli obblighi vaccinali – CoRLiVa sostiene il suo “sciopero della fame di massa ” e si impegna a diffondere l’iniziativa.

Davide Tutino rompe il muro dell’ipocrisia televisiva: i lavoratori sospesi sono “condannati a morte per fame”.

L’obbligo vaccinale invade l’Italia. Sempre più italiani sono costretti alla vaccinazione per poter lavorare: un diritto diviene un permesso concesso. Da aprile 2021, sono gradualmente aumentate le categorie di lavoratori soggetti a sospensione lavorativa: ai sanitari si sono aggiunti insegnanti e militari prima, e gli over 50 poi. Si aggiunge anche l’ulteriore beffa della sanzione pecuniaria per chi già ha perso il lavoro.

Sui mass media, la narrazione ufficiale inizia a scricchiolare: in parte a causa della fatica crescente a celarne le incongruenze, e in parte grazie alle affermazioni di alcuni ospiti televisivi non allineati ad essa. Tra questi c’è Davide Tutino, insegnante di filosofia di Roma, ospitato su La7 in quanto professore prossimo alla sospensione dal lavoro. In una conversazione privata, Davide ci ha spiegato nei giorni seguenti che come disobbedienti, siamo condannati alla morte per fame. Le stesse parole che ha usato da Myrta Merlino, con le quali è riuscito a ricollocare nella giusta prospettiva le scelte del governo riguardo i lavoratori non vaccinati: “Io non sono sospeso, migliaia di docenti non sono sospesi, ma condannati a morte per fame. Basterebbe che io dessi il consenso, ma quel consenso è estorto e io a questo ricatto dico no”.

L’inizio dello sciopero della fame e il differimento della vaccinazione.

Nei giorni seguenti, Davide inizia lo sciopero della fame. Anticipa e mostra le conseguenze fisiche di una vita senza stipendio. Si reca anche all’hub vaccinale dove, in presenza del suo avvocato, informa il medico vaccinatore del suo digiuno e della conseguente condizione di salute. Chiede se esistano dati sulla sicurezza della somministrazione vaccinale in circostanze come questa. Il medico risponde di no e, alla richiesta dell’avvocato di metterlo per iscritto, decide di differire la vaccinazione di un mese. Come Davide dirà ai microfoni di Byoblu, la vaccinazione è in primo luogo un atto medico che inizia con l’anamnesi del paziente, cioè con la valutazione del suo stato di salute. Lo sciopero della fame di Davide, comunicato al medico, pone finalmente in primo piano la dimensione clinica della vaccinazione, che è un atto medico prima che politico. Come espresso dalla legge sul consenso informato, ogni somministrazione farmacologica richiede che il medico visiti, valuti, informi ed eventualmente prescriva un farmaco. La stessa legge attribuisce al paziente il diritto e la capacità di valutare le informazioni fornite dal medico circa i rischi/benefici del trattamento e, successivamente, di esprimere il proprio consenso/dissenso informato circa la somministrazione stessa. Ogni obbligo distorce il diritto al consenso informato perchè lo associa a una punizione in caso di dissenso. La Corte Costituzionale, consapevole di tale compressione dei diritti, ha infatti espresso alcuni chiari limiti all’imposizione degli obblighi vaccinali, limiti che evidentemente non vengono rispettati quando i vaccini anticovid attuali vengono imposti.

Unirsi a Davide nello sciopero della fame di massa.

Lo sciopero della fame è una pacifica espressione di dissenso, che invita alla riflessione le coscienze, in primo luogo quelle di chi esercita questa violenza per conto dello Stato. Attraverso questa testimonianza, i cittadini possono evidenziare un paradosso: “se non mi vaccino tu mi affami, ma se io mi affamo tu non mi vaccini”.

Davide Tutino ha mostrato una nuova via che, a prescindere dall’efficacia concreta (il certificato di differimento), è anzitutto una testimonianza sociale e una strategia pacifica di azione capace di attivare le risorse delle persone, indirizzandone il comportamento in una forma di opposizione alle ingiustizie subite.

Negli ultimi giorni, molte persone hanno contattato Davide per unirsi a lui e Davide sta organizzando una nuova forma di azione non violenta collettiva, basata su uno sciopero della fame comunitario. In una ideale staffetta, le persone potranno proseguire il suo digiuno e presentarsi agli hub vaccinali per testimoniare la propria pacifica opposizione alle norme governative.

Martedi 11 gennaio 2022, Davide ha quindi lanciato lo “sciopero della fame di massa”, indicando chiaramente le modalità di partecipazione nel sito di Resistenza Radicale. CoRLiVa sostiene questa iniziativa, si impegna a diffonderla e invita tutti i suoi aderenti a parteciparvi.

Per aderire, clicca sull’immagine qui sotto.