Resistenza Radicale – Azione Nonviolenta:
invia la sua solidarietà ai movimenti, agli attivisti e alle attiviste che in Ucraina portano avanti la strada della nonviolenza, del pacifismo e dell’antimilitarismo;
esprime preoccupazione per il delinearsi di persecuzioni nei confronti degli obiettori di coscienza da parte dello stato ucraino;
ritiene che questo abuso riguardi non solo le persone nonviolente in Ucraina, ma tutte e tutti noi.
Siamo da tempo immersi in una retorica militarista e bellica che ci martella senza pause, e che dilaga in ogni contesto.
Partita dalla “guerra al virus” (in cui si parlava di “renitenti al vaccino”, “disfattisti”, “disertori” di fronte a un “nemico invisibile” e a “eroi caduti in corsia”, etc.) è stato facile per la propaganda portarci dritti in una guerra vera, in un conflitto armato nel quale l’Italia e l’Europa è attiva parte in causa, nonostante le maldestre giustificazioni secondo le quali si mandano armi per garantire la pace (?).
Per noi è chiaro che il linguaggio che abbiamo subito nel corso della pandemia è stato una efficace preparazione: alla popolazione “intruppata” si richiede di credere (alle menzogne della propaganda), obbedire (alle divise, siano in camice bianco o in mimetica) e poi… combattere, magari?
Non dimentichiamo però che anche in guerra esiste un diritto che nel corso del secolo passato tutti i governi democratici si sono impegnati a riconoscere: il diritto all’obiezione di coscienza.
Lo sancisce l’articolo 10 della Carta dei Diritti Europei, rimandando la protezione di questo diritto alle rispettive leggi nazionali. Ma il governo Zelensky, spacciato dalla propaganda bellicista come baluardo della “nostra” democrazia, perseguita l’obiezione di coscienza già da tempo, come riportano notizie di diverse testate e movimenti.
In particolare Un Ponte Per ha lanciato una petizione, che riteniamo doveroso citare:
Dall’inizio dell’illegittima invasione russa dell’Ucraina, la narrazione dominante continua a ripetere che non esiste un’alternativa alle armi.
Eppure in Ucraina e in Russia ci sono migliaia di persone, di cui nessuno parla, che si rifiutano di imbracciare le armi, uccidere o essere ucciso e chiamano all’obiezione di coscienza.
Hanno bisogno di noi, del nostro sostegno e del sostegno di tutte le persone che non credono nella guerra come risoluzione delle controversie internazionali.
COSA CHIEDIAMO
Alla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen,
Al Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel,
Al Presidente del Parlamento europeo, Roberta MetsolaChiediamo di:
- Concedere protezione e asilo ai disertori e agli obiettori di coscienza della Bielorussia e della Federazione Russa.
- Esortare il governo ucraino a smettere di perseguitare gli obiettori di coscienza e a garantire loro il pieno diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.
- Aprire le frontiere a chi si oppone alla guerra nel proprio Paese mettendo a rischio la propria persona.
Resistenza Radicale si unisce a questa petizione: invitiamo a firmarla tutte e tutti coloro che credono nella pace. Link qui: FIRMA LA PETIZIONE DI UN PONTE PER A SOSTEGNO DEGLI OBIETTORI DI COSCIENZA E DEI DISERTORI UCRAINI
Inoltre, raccogliamo l’appello di Yuri Sheliazhenko, segretario del Movimento pacifista ucraino, che da Kiev chiede di tenere alta l’attenzione sul caso di Christian Vitaly Alekseenko, anche attraverso la firma di una petizione in suo sostegno.
Christian Vitaly Alekseenko è un obiettore di coscienza, che anziché essere assegnato al servizio civile come molti altri obiettori, è stato arrestato e condannato a un anno di carcere. Nella petizione in suo sostegno, ospitata dal network antimilitarista War Resisters’ International, si chiede di far cadere tutte le accuse a suo carico e di rispettare il diritto all’obiezione di coscienza.
Nella petizione si afferma, tra le altre cose:
Le organizzazioni sottolineano anche che la condanna avviene in un contesto in cui l’Ucraina ha sospeso il diritto all’obiezione di coscienza nell’attuale emergenza, e chiedono l’immediata revoca del relativo decreto.
…sospensione di diritti fondamentali, tramite decreto, causa “emergenza”: vi ricorda nulla?
Possiamo aiutare Vitaly Alekseenko e i pacifisti ucraini, firmando le petizioni in difesa dell’obiezione di coscienza e ricordando questa battaglia ogni volta che è possibile.
In questi giorni convulsi, un popolo intero si sta muovendo verso Sanremo, alla notizia della partecipazione di Volodimir Zelensky. Chiediamo a questo popolo di seguire insieme a noi il caso di Christian Vitaly Alekseenko, e di domandarne conto a Zelenski con tutta la nostra voce.
Siamo in guerra! Nonostante la nostra volontà, nonostante il nostro interesse, nonostante tutto, per decisioni incomprensibili e sempre più folli, che spingono verso un conflitto totale, nucleare, micidiale. E non è una guerra “contro la Russia”, non è nemmeno una guerra “tra NATO e Russia”, no: si tratta di una guerra ben più allargata e distruttiva! Si tratta della guerra del militarismo contro ogni persona di pace, la guerra della civiltà della distruzione contro le genti nonviolente, la guerra sferrata dagli imperi delle armi contro lo stesso concetto di pace.
Di fronte a questa aggressione, noi rispondiamo! Ci stringiamo le une agli altri, e proseguiamo caparbi nella strada della pace. Spes contra spem, con i nostri corpi e le nostre voci, con le mani vuote di armi e aperte in segno di fratellanza, e una convinzione irriducibile: esiste speranza, fintantoché esiste lotta.
Resistenza Radicale – Azione Nonviolenta
SEGUE:
Link petizione Un Ponte Per, con l’invito a firmarla: https://www.unponteper.it/it/obiettori-ucraina-russia-bielorussia/
Link alla petizione per Christian Vitaly Alekseenko, con l’invito a firmarla: https://wri-irg.org/en/story/2023/ukraine-drop-all-charges-against-vitaly-alekseenko-immediately
Traduzione in italiano della petizione per Christian Vitaly Alekseenko e di alcuni passi di un articolo di approfondimento.
PETIZIONE: Ucraina: Ritirate immediatamente tutte le accuse contro Vitaly Alekseenko
In Ucraina, il 16 gennaio 2023, la Corte d’appello di Ivano-Frankivsk ha respinto il ricorso del 46enne Christian Vitaly Alekseenko, ricorso contro la condanna inflittagli per aver rifiutato la chiamata alle forze armate per motivi di coscienza. “Ho detto alla corte che sono d’accordo sull’imputazione che riguarda l’aver infranto la legge dell’Ucraina”, ha detto Alekseenko al Forum 18, “ma non sono colpevole secondo la legge di Dio”. Quando otterrà il verdetto scritto, che attende il 19 gennaio, entrerà in vigore la pena detentiva di un anno e si aspetta di essere portato in carcere subito dopo.
L’Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza (EBCO), la War Resisters’ International (WRI), l’International Fellowship of Reconciliation (IFOR) e la Connection e.V. (Germania) considerano la condanna dell’obiettore di coscienza Vitaly Alekseenko una palese violazione del suo diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione, garantita dall’articolo 18 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, che è inderogabile anche in tempo di pubblica emergenza, ai sensi dell’articolo 4.2 dell’ICCPR.
Le organizzazioni summenzionate esprimono totale solidarietà a Vitaly Alekseenko e sollecitano le autorità ucraine a ritirare immediatamente tutte le accuse contro di lui.
Le organizzazioni sottolineano anche che la condanna avviene in un contesto in cui l’Ucraina ha sospeso il diritto all’obiezione di coscienza nell’attuale emergenza, e chiedono l’immediata revoca del relativo decreto.
Le organizzazioni rinnovano anche la loro ferma condanna verso l’invasione russa dell’Ucraina, e invitano i soldati a non partecipare alle ostilità e tutte le reclute a rifiutare il servizio militare.Il governo ucraino dovrebbe salvaguardare il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, anche in tempo di guerra, rispettando gli standard europei e internazionali, tra cui gli standard stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. L’Ucraina è membro del Consiglio d’Europa e deve continuare a rispettare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Poiché ora l’Ucraina intende presentare domanda di adesione all’Unione europea, dovrà rispettare i diritti umani definiti nel trattato UE e la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE, che include il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.
Per saperne di più: https://www.forum18.org/archive.php?article_id=2803
Riportiamo alcuni passi dall’articolo summenzionato, datato 17/01/2023
UCRAINA: Primo obiettore di coscienza noto incarcerato in tempo di guerra
17 gennaio 2023 – Felix Corley, Foro 18Il 46enne Christian Vitaly Alekseenko è in attesa di arresto, e dell’inizio della sua pena detentiva di un anno, dal 19 gennaio. Il 16 gennaio, la corte d’appello di Ivano-Frankivsk ha respinto il suo ricorso contro la sua condanna per aver rifiutato di arruolarsi nell’esercito per motivi di coscienza. La sua è la quinta condanna nota del tribunale ucraino, da quando la Russia ha rinnovato la sua invasione – gli altri quattro uomini hanno ricevuto la sospensione della pena. (…)
Alekseenko ha detto a Forum 18 che presenterà un ulteriore appello. Tuttavia, un tale ricorso non impedirebbe l’entrata in vigore della sentenza.
Yurii Sheliazhenko, segretario del Movimento pacifista ucraino, ha definito la decisione della corte d’appello “una cattiva notizia”. “È un pericoloso precedente che la corte d’appello abbia confermato una sentenza di reclusione per un obiettore di coscienza”, ha detto a Forum 18 dalla capitale Kiev.
Alekseenko, sfollato interno della regione di Donetsk, è stato convocato all’ufficio di reclutamento di Ivano-Frankivsk nel giugno 2022. Ha spiegato che a causa del suo credo religioso non può imbracciare le armi. Gli è stato rifiutato il servizio civile alternativo e il suo caso è stato consegnato ai pubblici ministeri. Il 15 settembre 2022, il tribunale della città di Ivano-Frankivsk ha emesso la pena detentiva di un anno.
Alekseenko ha detto a Forum 18 che presenterà un ulteriore appello. Tuttavia, un tale ricorso non impedirebbe l’entrata in vigore della sentenza. (…)
Un funzionario dell’ufficio di reclutamento della città di Ivano-Frankivsk, che si è rifiutato di fornire il suo nome, ha detto di non conoscere il caso di Alekseenko. “Non è di nostra competenza rispondere alle vostre domande”, ha detto il funzionario al Forum 18. “In genere offriamo un servizio alternativo ai membri delle comunità religiose”. Il funzionario ha rifiutato di dire quanti uomini hanno potuto optare per il servizio civile alternativo dalla rinnovata invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022.
Quando Forum 18 ha chiesto al funzionario perché ad Alekseenko non poteva essere assegnato un servizio civile alternativo, tramite un’occupazione necessaria in tempo di guerra, ad esempio in un ospedale, il funzionario non ha spiegato perché. (…)
Dalla rinnovata invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 e dalla dichiarazione della legge marziale in Ucraina, gli uffici di reclutamento hanno convocato migliaia di testimoni di Geova. I pubblici ministeri hanno aperto procedimenti penali contro 67 persone, di cui 44 sono già stati chiusi, hanno detto i Testimoni di Geova al Forum 18.
“Considerando che migliaia di Testimoni di Geova sono stati convocati all’ufficio di leva, questa è una situazione molto positiva”, hanno detto i Testimoni di Geova al Forum 18. “È un segnale positivo che il governo rispetti gli obiettori di coscienza anche durante un conflitto militare”. Hanno aggiunto di essere grati che il governo rispetti le richieste delle persone per il servizio civile alternativo “nonostante le circostanze difficili”.(…)
Sheliazhenko del Movimento pacifista ucraino osserva che i verdetti in tutte e cinque le condanne per obiettore di coscienza non compaiono più nel registro pubblico online dei verdetti dei tribunali gestito dall’amministrazione del tribunale statale di Kiev. “La scomparsa dal registro pubblico del verdetto [del tribunale di grado inferiore di Alekseenko] e di altri verdetti in cui gli obiettori sono stati condannati al carcere con la sostituzione dell’incarcerazione con la libertà vigilata sembra un tentativo di nascondere le violazioni dei diritti umani al pubblico”, ha insistito.
INVITIAMO A FIRMARE la petizione di Un Ponte Per a difesa di obiettori e disertori ucraini: https://www.unponteper.it/it/obiettori-ucraina-russia-bielorussia/
INVITIAMO A FIRMARE la petizione per Christian Vitaly Alekseenko: https://wri-irg.org/en/story/2023/ukraine-drop-all-charges-against-vitaly-alekseenko-immediately