Continua il nostro digiuno a staffetta, continuano i bellissimi contributi, sia teorici che pratici, di compagni e compagne di lotta.

Oggi pubblichiamo uno scritto di Paolo N., che ha iniziato il suo secondo sciopero della fame e ha scritto una seconda lettera aperta ai colleghi, dopo la prima che abbiamo già pubblicato (leggila qui, insieme al primo diario del digiuno di Paolo).

Grazie!


Cari colleghi, care colleghe,

innanzitutto un buon 8 marzo alle colleghe, anche se già siamo a notte inoltrata, ma scrivere bene mi richiede tempo…

Vi scrivo per rassicurarvi sul mio stato di salute a seguito del digiuno di protesta che ho intrapreso a partire dal 15 febbraio e che si è concluso dopo 14 giorni e mezzo, il giorno 2 marzo, con una bella colazione! E’ vero che ho perso più di 7kg e ci sono stati dei giorni davvero difficili, ma sarei pronto a rifarlo!

Le cose, purtroppo, in tema di greenpass, rafforzato o meno, non sono cambiate: il “Governo dei migliori”, con l’ampia maggioranza politica che lo sostiene, insiste su queste assurde restrizioni che ledono il diritto al lavoro e le libertà di una parte dei cittadini, che fino a prova contraria godono di buona salute.

Emerge adesso dai dati epidemiologici e dalla letteratura scientifica, con evidenza ancora più stridente che in passato, che queste disposizioni non hanno oggi alcun fondamento sanitario: se vogliamo, era più valido l’obbligo del tampone che l’obbligo ricattatorio di un vaccino, firmando poi un esonero di responsabilità… Questo infatti non offre garanzie né di copertura verso l’infezione né di sicurezza per la salute di chi vi si sottopone.

Non voglio tediarvi con questa querelle, che rischia di diventare sterile, ma voglio però sottoporvi tre recenti documenti, di seguito, che ritengo importantissimi al fine di porre la questione nei giusti termini e che tutti, per una serenità di giudizio, a mio avviso dovrebbero leggere con attenzione.

Aspetti giuridici
Intervista apparsa sul “Fatto Quotidiano” del 1 marzo al Prof. Giuliano Scarselli, ordinario di Procedura Civile all’Università di Siena dal titolo: “L’obbligo vaccinale per lavorare cancella le libertà costituzionali”

Inefficacia dei vaccini sulla variante “Omicron”

Sul “New England Journal of Medicine” è stato pubblicato in data 2 marzo 2022 uno studio dal titolo: Covid-19 Vaccine Effectiveness against the Omicron (B.1.1.529) Variant”.

Riporto a seguito la mia traduzione delle conclusioni degli autori: “L’immunizzazione primaria con due dosi di vaccino ChAdOx1 nCoV-19 (AstraZeneca) o BNT162b2 (Pfizer–BioNTech)
ha fornito una protezione limitata contro le malattie sintomatiche causate dalla variante omicron. Un booster BNT162b2 (Pfizer–BioNTech) o mRNA-1273 (Moderna) dopo ChAdOx1 nCoV-19 (AstraZeneca) o il corso primario BNT162b2 ha sostanzialmente aumentato la protezione, ma quella protezione è svanita nel tempo. (Finanziato dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito).”

Sicurezza dei vaccini & eventi avversi


Su “MDPI Journals – Current Issues in Molecular Biology” è stato pubblicato in data 25 febbraio 2022 uno studio dal titolo:Intracellular Reverse Transcription of Pfizer BioNTech COVID-19 mRNA Vaccine BNT162b2 In Vitro in Human Liver Cell Line. Autori un gruppo di studiosi del “Department of Clinical Sciences”, Lund University, 20502 Malmö, Sweden. Ricerca finanziata dal Governo svedese (in allegato).

Ebbene, queste le conclusioni: “Il nostro studio mostra che BNT162b2 (Pfizer–BioNTech)  può essere trascritto inversamente al DNA nella linea cellulare del fegato Huh7, e questo può dare origine alla preoccupazione se il DNA derivato da BNT162b2 possa essere integrato nel genoma dell’ospite e influenzare l’integrità del DNA genomico, ciò può potenzialmente mediare effetti collaterali genotossici.” 

Per i non addetti ciò significa che questo vaccino a mRNA può alterare il DNA della cellula ospite grazie all’enzima “trascrittasi inversa endogena” !!! Questa azione genotossica potrebbe avere effetti negativi a lungo termine sui soggetti sottoposti a questo trattamento, ancora non evidenti e non studiati…

Sugli “eventi avversi” delle campagne vaccinali è del 1 marzo la notizia che in Israele, paese all’avanguardia per la campagna vaccinale COVID-19 una ricerca del Ministero della Salute ha mostrato che i “Due terzi degli israeliani riferiscono di aver avuto una reazione avversa dopo la dose booster di richiamo del vaccino” e di questi casi “quasi la metà ha riferito di avere difficoltà a svolgere le attività quotidiane”…  

Ma quanto sopra, vi assicuro, è solo la vetta di un iceberg… Resto a disposizione, per chi volesse approfondire, condividendo una nutrita bibliografia sui precedenti temi che ho raccolto da almeno un anno a questa parte.
Di fatto la mia decisione di chiedere alle autorità sanitare accertamenti diagnostici (richiesta caduta nel vuoto…) che mi garantissero da possibili reazioni avverse alle vaccinazioni, non è stata certo frutto di un capriccio o di un timore irrazionale…

Voglio però concludere con queste parole di Davide Tutino, stimato docente di storia e filosofia in un liceo romano, anche lui sospeso dal servizio perché non vaccinato e in “sciopero della fame” dal 31 dicembre al 15 gennaio:

“Per lo Stato italiano un dipendente che commette colpe gravi, di lesione agli altri, viene sospeso con metà stipendio e mantiene assegno familiare per gli alimenti. A noi invece tolgono tutto, non ci restano neppure gli assegni familiari o indennità per alimenti. Ci vogliono prendere per fame. Lo sciopero della fame è questo, mostrare che lo Stato ci sta affamando. E’ una risposta non violenta alla deriva di uno Stato sempre più totalitario, che si sta appropriando del corpo dei cittadini.” … “Il Corpo è l’ultimo contropotere rimasto integro, e la forza del Diritto risiede integralmente nei nostri corpi, nei disobbedienti, nella nonviolenza attiva di chi nega il consenso al regime.”

I miei migliori auguri di salute e serenità per tutti !

Paolo N.

Foto: una crassulacea (sedum) pioniera che riesce a vivere su substrati rocciosi quasi impossibili a colonizzare… Una metafora del nostro periodo storico: riusciamo a sopravvivere e forse anche a prosperare anche in un arido mondo di pietra…
PAOLO N.

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