Mercoledì 2 marzo 2022 – HO FAME DI PACE

Di Mauro P.

Riprendo il testimone del digiuno a staffetta. Avevo già digiunato dal 14 al 16 gennaio scorso dopo la mia sospensione dall’insegnamento in seguito al DL 172/2021.

Oggi, con l’inizio della quaresima tanti stanno digiunando e pregando per la pace. Ma cos’è la pace?

Il vocabolario on line Treccani la definisce “condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, sia all’interno di un popolo, di uno stato, di gruppi organizzati, etnici, sociali, religiosi, ecc., sia all’esterno, con altri popoli, altri stati, altri gruppi…”

Voglio digiunare e pregare per tutte le guerre del mondo, a partire dal conflitto che sento più vicino e doloroso, quello che, distruggendo la normalità dei nostri rapporti, ha portato divisione e violenza all’interno del popolo italiano.

Ufficialmente la guerra è stata dichiarata ad un virus, ma come accade in tutte le guerre, a farne le spese è stata la popolazione e i più deboli hanno pagato il prezzo più alto.

Tutto ha avuto inizio quando ci siamo imprigionati – più o meno volontariamente – nelle nostre case, dove siamo stati bombardati incessantemente dai cosiddetti mezzi di informazione. Sfibrati dall’angoscia e atterriti dalla paura di una morte certa non ci è stato difficile accettare senza obiezioni la narrazione dei governanti: esiste una sola strada per uscirne!
E così, al grido “credere (alla Scienza), obbedire (ai decreti), vaccinare (tutti)” è iniziata la campagna militare vaccinale più pazza del mondo. Condotta da un generale in divisa dotato di pieni poteri, accompagnata da una martellante propaganda, la chiamata alle armi è partita trionfalmente e quasi tutti gli “abili” alla vaccinazione hanno risposto alla chiamata.
Ma la conquista dell’immunità promessa dal condottiero non arrivava, perché i suoi confini si spostavano sempre un po’ oltre il terreno conquistato… allora è stato istituito l’obbligo di leva vaccinale e la lista degli arruolabili si è allungata gradualmente sino ad arrivare ai bambini.
Non ci siamo preoccupati se sul campo di battaglia si contavano già numerosi morti e feriti a causa del “fuoco amico”. Il numero di decessi e reazioni avverse è sempre stato sottostimato, per un lungo periodo anche nascosto, forse per non minare il morale delle truppe. Inoltre, per rafforzare il fronte, il principio di precauzione è stato ignorato, i dati non attesi censurati, il dubbio abolito, perché accusato di “antiscientificità”.

Indiscussi protagonisti nel campo di combattimento i contractors. I titolati mercenari televisivi sono stati abilissimi a scavare trincee invalicabili tra colleghi e amici, fratelli e sorelle, genitori e figli, nonni e nipoti, perché – ci spiegavano – “homo homini virus”, mai abbassare la guardia, mai fidarsi di nulla e di nessuno!

Spietate le rappresaglie contro disertori e obiettori, individuati come il capro espiatorio di tutti i mali: chi nel Belpaese delle fiabe aveva mai sentito parlare di file interminabili, annose attese o malasanità prima della loro comparsa? Pericolosi untori, meritevoli del confino, del campo di concentramento, di essere messi al muro.

Infine, per annientare anche le ultime sacche di resistenza, un bombardamento senza tregua e senza precedenti ci ha scaricato sulle teste una pioggia di decreti cluster-bombs, generando un campo giuridico minato su cui sono saltati per aria il diritto alla salute, quello al lavoro, quello all’istruzione, la libertà di espressione e di spostamento, la tutela dei minori e quella della privacy, con buona pace di Amnesty International. Le raffiche di modifiche sparate in rapida successione sono arrivate a frantumare persino la certezza del diritto, lasciando campo aperto ad abusi, esclusioni, persecuzioni.

In meno di due anni di conflitto pandemico la democrazia è stata ferita mortalmente, il Paese si ritrova diviso tra buoni e cattivi, lacerato da ingiustizie e discriminazioni ancora in atto.

Per tutto questo, ho fame di pace e oggi rinuncio al cibo nutrendomi delle parole del Salmo 85:

Misericordia e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.

Mauro P.
Docente, Obiettore di coscienza


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