Lettera aperta a Gianni Alemanno
..di Davide Tutino – 01/01/2025
Onorevole Alemanno,
Mentre ti incarceravano la festività di capodanno era usata per introdurre nuove zone rosse, in cui i diritti costituzionali sono sospesi.
Siamo di fronte a un regime globale fondato sull’esproprio dei corpi e del diritto, sulla violenza della propaganda, della obbligazione farmaceutica, del militarismo e della guerra.
Voi e Noi, caro Gianni, proveniamo da percorsi molto diversi, ma in momenti importanti ci siamo incontrati sulle condizioni giuridiche e politiche che opprimono l’Italia e minacciano l’umanità.
Abbiamo condiviso un pezzo importante di resistenza, con l’opposizione e la disobbedienza alle normative sul Covid, con la campagna referendaria per fermare l’invio di armi in guerra.
D’altra parte, laddove nel vangelo di Matteo è scritto che “ero in carcere e mi avete visitato” la nostra tradizione ci ricorda la sacralità del carcerato, in quanto al di là di ogni giudizio morale o processuale, egli giace nella pancia del pescecane.
Proprio per questo abbiamo offerto la presidenza del nostro movimento, Resistenza Radicale, all’anarchico Alfredo Cospito.
Alfredo incarna la tortura di stato attraverso il carcere duro (Ergastolo Ostativo, 41-bis) che da legislazione di emergenza è divenuto modello ordinario di terroristificazione del dissenso.
Onorevole,
La radicalità della tua condizione attuale è una nuova occasione di lotta.
Ti chiediamo di incontrarci e condi-vivere umanamente e politicamente questo momento.
Occorre riflettere insieme, pubblicamente, sulla condizione interna ed esterna alle carceri, e sulla semilibertà cui l’uomo digitale è costretto.
Caro “nemico”
Quanto è divenuto labile il confine tra carcere e società?
Le strutture atte a Sorvegliare e Punire hanno reso obsoleto il diritto, naufragandoci in uno stato d’eccezione permanente?
Possono un movimento libertario e un partito di destra condurre un dialogo e una critica serrata alla prigione digitale, prigione cieca, immorale e capitale?
Sperando di incontrarsi al più presto
attendo tue,
Professor Studente
Davide Tutino
Sulla lettera aperta a Gianni Alemanno 02/01/2025
Lascio ora il carcere di Rebibbia, dove sono venuto a chiedere di consegnare la nostra lettera, e di incontrare Alemanno.
La lettera dovrò inviarla per posta, cosa che farò in queste ore, ma intanto l’ho inviata anche via pec alla direttrice del carcere, chiedendo di renderla nota ad Alemanno.
La possibilità di incontrare i detenuti è ristretta ai familiari o ad altre persone autorizzate, ragion per cui speriamo che sarà lui stesso a richiedere l’incontro.
Speriamo che vorrà trasformare questo difficile momento in un’altra occasione di lotta politica, per i diritti dei carcerati e di quelli che si illudono fuori dal carcere di essere liberi.
Professor Studente
Davide Tutino
“Ero in carcere e mi avete visitato.” 03/01/2025
Con queste parole del vangelo di Matteo ci siamo presentati a Rebibbia.
Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere di vedere un uomo impegnato per fermare la guerra.
Siamo diversi.
La nostra storia è diversa dalla sua.
Lottare con chi è diverso, e per chi è diverso, è il cuore della nostra lotta.
Alemanno arrestato: un nuovo capitolo giudiziario? Tutino va a trovarlo in carcere dal sito ByoBlu.
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La nostra lettera pubblica ad Alemanno ha suscitato un certo dibattito.
La lettera evidenzia che:
- Alemanno è attenzionato per aver obiettato alle politiche sul COVID e sulla guerra.
- È stato arrestato senza alcun richiamo precedente da parte del giudice, quindi con un provvedimento del tutto sproporzionato e inutile, senza che vi fosse alcun pericolo di fuga. Si tratta di un chiaro messaggio politico.
- Siamo tutti prigionieri nel mondo digitale, perciò chiediamo ad Alemanno di rivendicare la propria attuale condizione per lottare sui diritti dei carcerati.
- “Ero in carcere e mi avete visitato” è un principio evangelico.