Pubblichiamo oggi la testimonianza di “Mario”, che chiamiamo in questo modo per tutelarlo, dato che appartiene alle forze dell’ordine.

“Mario” è al settimo giorno di sciopero della fame.


Sono un appartenente della Polizia di Stato da moltissimi anni, e dall’ingresso del foglio verde (15 Ottobre) mi sono opposto con le assenze che avevo a disposizione.

Ho iniziato il mio digiuno il 01/02/2022 e oggi sono al settimo giorno.

Vorrei condividere la mia esperienza di digiuno che non posso presentare come sciopero della fame ma come digiuno terapeutico.
Il perché di tale scelta risiede nel timore di offrire un’opportunità ai Medici della P.S. di avviare un’indagine riguardo la mia salute mentale avvalorato dal fatto che possiedo un arma.

Il 10/02 sarà prevista la convocazione all’hub vaccinale e ci arriverò come digiunatore.
Non so cosa aspettarmi e rispetterò la scaletta che avete scritto sul sito, quello che so è che il mio stato d’animo sarà in pace.

Varcherò la soglia del “Mandela Forum”, quello che io definisco il Mattatoio, come anima libera curiosa di scrutare in profondità il Medico che deciderà in quell’istante le sorti mie e della mia famiglia.

Vi scrivo per condividere la mia scelta e in qualche maniera inviarvi il mio appoggio.

Non appena fu dichiarato l’obbligo, ho sentito forte la voglia di reagire seguendo l’esempio di Gandhi: la non violenza e lo sciopero della fame.
Come spesso accade, però, all’intuizione non si dà ascolto e tutto viene sepolto, archiviato come idea irrealizzabile.

Quando però ho letto le notizie del Professor Davide Tutino, ho rispolverato quell’idea e mi sono preparato al meglio, pronto per compiere un viaggio importante.

Questi sono tempi in cui le persone e le cose si rivelano per quello che sono, forse questo è il beneficio più grande che questa Fanta Psico Pandemia ha regalato a tutti noi.

Tutti noi siamo stati incoraggiati a compiere scelte difficili, portati a scandagliare le parti più profonde del nostro animo.
Siamo stati messi di fronte alla domanda che non tutti si sono chiesti: “Conosci te stesso” ed è con quest’animo che ho iniziato il mio digiuno.

Sono padre di due bambini ai quali ancora non ho spiegato molto riguardo la mia scelta, anche se la più grande sta cominciando a notare qualche incongruenza.
Sarà mio impegno, una volta finito, spiegare con parole semplici cosa ha propiziato la mia scelta.

Per quello che riguarda l’esperienza del mio digiuno, devo dire che i timori iniziali si sono diradati di giorno in giorno e oggi, dopo sette giorni, sono meravigliato di come il corpo con i suoi tempi, riesca a assicurarmi la completa autonomia.

Ho letto alcuni libri che documentano i benefici e le scelte che il nostro organismo è portato a compiere, ma non credevo di trovarmi dopo sette giorni a vivere come se nulla fosse accaduto.
Il mio pensiero si è soffermato quindi sull’importanza del cibo e i rituali che ci hanno reso schiavi.

Io per primo, ma penso come tutti, mangiavo per gola, stress, abitudine, noia ecc.
Per questi motivi abbiamo ingurgitato senza tante indagini cibi di qualsiasi fattura, portando ad anestetizzare il senso del gusto, che quindi è andato a fare compagnia agli altri quattro anch’essi impossibilitati a servire.

Quello che mi sta regalando tutto questo è l’opportunità di mettere al posto che merita il cibo, visto non più come carburante per farci camminare, ma pura gioia per il palato, riportando in auge l’equazione “qualità e non la quantità”.

Di questi tempi è un messaggio Rivoluzionario poiché viviamo ancora nel tempo in cui c’è abbondanza di cibo, almeno qui per il momento, e proposte pubblicitarie su ogni canale.

Un esempio fresco è proprio dell’altro giorno, quando mi sono concesso una camminata in centro a Firenze, che non è più una città d’arte, ma è diventata una città che è in grado di regalare almeno due chili.
A ogni angolo si avvertono odori di cibi provenienti da tutto il mondo creando un mix a mio avviso vomitevole.
Tanto, si sa, le città riconosciute in salute sono quelle che riescono a offrire ai turisti, e non più agli abitanti, servizi come il cibo di qualsiasi specie e a qualsiasi ora.

Firenze è bellissima, ma è come la matrigna di Biancaneve: sempre a specchiarsi e a chiedersi quanto sia bella, noncurante del tempo che passa, senza far nulla per reinventarsi.

C’è un pensiero che si è palesato oggi: vedo attorno a me sempre più persone che si sono defilate, chi facendosi il vaccino, chi invece facendosi il tampone risultato positivo e questo mi fa sentire isolato e forse da alcuni tradito.

Sapere che sto scrivendo ad anime che hanno a cuore la Difesa e il ripristino dei Diritti, la Libertà di scelta e la vera rinascita della nostra bella Italia, mi dona molta forza.

Vi ringrazio di cuore.