Continuano le adesioni e le manifestazioni di sostegno per la nostra iniziativa di resistenza nonviolenta all’obbligo illegittimo di trattamento sanitario: lo sciopero della fame di massa.

Insieme a Davide Tutino, Nino Fusco, Fabio Massimo Nicosia, M.P. e molti e molte altre, anche Deborah sta digiunando, e ci sta mandando le sue considerazioni, giorno per giorno. Insieme a una bellissima playlist, che riportiamo di seguito alle sue parole. Grazie!


GIORNO 1.

GIORNO 1.
Cara amica, caro amico: eccomi qui.
Sono io, così come mi conosci. Guardami bene e ascoltami bene, perché forse dirò delle cose che ti disturberanno e vorrei che, se dovesse succedere, ti possa ricordare chi sono e cosa ci ha fatto entrare in connessione in passato. Perché quello che ci unisce non è cambiato e non cambierà.
Ma solo se anche tu lo vorrai.
Eccomi, quindi.
Mi chiamo Deborah e sono un essere umano.
Ogni giorno che passa guardo con stupore e angoscia come il nostro Governo, in aperta violazione della propria Costituzione, delle Convenzioni Internazionali, dei Diritti Umani abbia deciso di imporre un trattamento sanitario obbligatorio attraverso un farmaco sperimentale.
Guardo come le politiche pandemiche degli ultimi due anni abbiano impoverito in ogni senso il nostro vivere, abbiano creato false contrapposizioni sociali, abbiano esasperato le persone e abbiano tolto libertà.
E non ci hanno fatti uscire dallo stato di emergenza.
È per questo che all’estrema violenza di questi provvedimenti ho scelto di rispondere con la nonviolenza. Ho scelto di proseguire la resistenza nonviolenta iniziata da Davide Tutino, attraverso uno sciopero della fame che durerà 5 giorni a partire da oggi.
Ho scelto di rivendicare il mio corpo.
Perché non riesco più a guardare solamente e tacere. Perché come diceva il mio amato maestro Thich Nhat Hanh, Thậy, siamo tutti interconnessi. E la sofferenza dell’essere umano accanto a me, è anche la mia sofferenza. E viceversa.
Puoi vederlo?
Il mio caro maestro mi sarà di guida e sostegno, ancora di più in questi giorni preziosi che seguono il suo abbandono del corpo fisico.
Passerò questi 5 giorni digiunando e prendendomi cura della mia rabbia e della mia angoscia. Tutto ciò che farò cercherò di farlo con la massima consapevolezza, usando il mio corpo per “rendere messaggio la mia stessa vita”.
Respirerò come una persona libera, camminerò come una persona libera.
Il mio desiderio più profondo è quello di trasformare queste emozioni che mi imprigionano, ancora di più delle attuali restrizioni alla mia vita, e di generare un’energia di consapevolezza in me e attorno a me affinché si possa guardare la realtà da un luogo di chiarezza e soprattutto compassione.
E sarò immensamente felice anche solo se riuscirò a toccare il cuore di una persona.
Questo è quello che posso e voglio fare, ora.
Cara amica, caro amico: guardami, sono sempre io. Puoi sostenermi anche solo con i tuoi pensieri?

ASCOLTA QUI LA PLAYLIST PROPOSTA DA DEBORAH  


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