Prende l’avvio in questi giorni la nostra iniziativa di resistenza nonviolenta all’obbligo illegittimo di trattamento sanitario: uno sciopero della fame di massa. Lo sciopero è pensato in primo luogo per chi ha obbligo vaccinale (e quindi si presenti allo hub in condizione di digiuno, per riportare il medico alla sua funzione di medico e non di burocrate, e per discutere l’esenzione vaccinale) e in generale a chiunque voglia testimoniare la sua contrarietà alla attuale situazione oppressiva.

Ha iniziato Davide Tutino, e il suo sciopero della fame è durato diciotto giorni e ha permesso l’ottenimento di una esenzione fino al 31/01. Il 17 gennaio Davide ha “passato la staffetta” a Nino Fusco, del sindacato FISI, che è in sciopero della fame da allora. E molte persone in questi giorni ci stanno contattando per unirsi a questa importante iniziativa.

Uno dei primi a farlo è stato M.P. da Oristano. Lasciamo a lui il racconto dei giorni di resistenza nonviolenta che ha svolto e lo ringraziamo di cuore per esserci.


La mia esperienza di digiuno
di M.P., Oristano

La decisione di unirmi allo sciopero della fame di massa è sbocciata nel mio cuore in modo del tutto inaspettato!

Ho preso i vostri contatti e, senza averlo pianificato nei dettagli, senza essermi organizzato e senza una chiara idea di come divulgare lo sciopero, venerdì 14 gennaio 2022, circa una settimana dopo essere stato sospeso, mi sono alzato dal letto con la serena consapevolezza che avrei iniziato a digiunare e così ho fatto.

Ho digiunato per 3 giorni (14,15 e 16 gennaio), assumendo 3 tazze al giorno: tisana, estratto di frutta, brodo vegetale. Ho perso 2,3 kg di massa corporea.

Lo considero un inizio, pronto a riprendere la staffetta quando ci sarà bisogno. Non avevo preventivato un numero definito di giorni di digiuno. Sinceramente mi sentivo pronto a proseguire, ma ho interrotto nel momento in cui ho percepito una eccessiva preoccupazione da parte dei miei figli, per non aggiungere angoscia alla già pesante condizione di discriminazione che devono subire per il fatto di non essere vaccinati.

Mi sono accorto di un errore: non ho pubblicizzato a dovere il mio digiuno. Eppure è bastato il tam-tam nei gruppi Telegram e watshapp, per ricevere una solidarietà e un sostegno spirituale che mi hanno commosso… 

Voglio considerare la massa corporea persa, questo ‘materiale umano’ bruciato con il digiuno, come l’emblema del materiale umano bruciato sull’altare di questo obbligo dogmatico: una nuova religione idolatrica, che sacrifica uomini e donne, risorse umane, tagliandoli fuori dai contesti di socialità, dal posto di lavoro, dalla stessa società. 

Quanta umanità persa, quanta umanità da ricostruire, da recuperare come i chili persi nello sciopero!

Grazie Davide, grazie a tutti i compagni e le compagne che sostengono questa lotta nonviolenta.
Buona resistenza a tutti!

M.P., 71 kg, Oristano

Immagine di M.P.

Se vuoi partecipare all’iniziativa, leggi qui come fare: Resistenza nonviolenta all’obbligo illegittimo di trattamento sanitario: sciopero della fame di massa