Sabato 30 aprile, all’hotel Marriott Rome Park a Roma, si è svolta l’assemblea dell’Ordine dei Medici, convocata per l’approvazione del bilancio.

Come forse molti di voi sapranno, si è svolta in un clima di grande tensione, e ha presentato diverse criticità. Molti medici, dentro e fuori l’assemblea (c’erano infatti lunghe file e molta polizia) hanno duramente contestato la presidenza.

Riportiamo oggi la testimonianza di un medico che è stato presente all’assemblea e che ha qualcosa da dire.

Il dottore ha chiesto di restare anonimo, per il momento: noi lo ringraziamo per il suo contributo e pubblichiamo le sue parole relative alla difficile situazione.
Le immagini che vedete di seguito sono state scattate dal medico stesso.


Assemblea dell’Ordine dei Medici, Roma, 30 aprile 2022 – Una testimonianza

Sono stato tra i primi ad arrivare al Marriott. Erano circa le 9:00.

Lungo tutto il perimetro dell’area conferenze, i poliziotti erano schierati in ordine regolare a 5 metri di distanza tra loro. Tre cellulari blindati erano stati posti in posizione chiave, e più gruppi  di 8/10 poliziotti a presidiare la zona.

Lontano dal Marriott, già nel parcheggio delle auto, c’era un posto di controllo greenpass e anche personale della DIGOS.

Mi sono detto: nella foga, volendo arrivare puntuale, ho sbagliato assemblea? Ho pensato che si trattasse di un incontro organizzato da un gruppo anarchico insurrezionalista. La mia intenzione invece era partecipare ad un’assemblea tra colleghi, medici che quotidianamente si dedicano alle cure e al sollievo dei pazienti.

Che spiegamento di forze!

Quando una persona mi sorride, rispondo con un sorriso, perché so che il suo sorriso significa che vengo accolto con benevolenza. Un’espressione arrabbiata mi fa capire che non sono benvoluto dal mio interlocutore. Essere “accolti” da un battaglione armato e schierato non è stata per me una felice e serena esperienza. Eppure, nella precedente assemblea, anche se gli animi si erano scaldati, non c’era stata alcuna violenza. Nessun cowboy a sparare sulla folla come spesso si vede negli USA. Nessun collega aveva con sé bisturi o altre arme improprie, lo giuro!

Dunque la mia presenza al Marriott non era gradita? Per un attimo mi sono sentito un criminale. I poliziotti erano schierati con le armi in maniera perfetta, accuratamente preordinata. Nessuno poteva oltrepassare i limiti. Un osservatore inconsapevole avrebbe fatto difficoltà a capire se stavano proteggendo o catturando

Una volta entrato, sono rimasto colpito dalla immensa sala del Marriot. Per la precedente assemblea, era stata scelta una sala molto più piccola, i partecipanti erano poco più di 200, comprendendo anche le deleghe.

Quando sono arrivato, come ho detto, in anticipo, i computer non erano ancora attivi per la registrazione dei partecipanti. Con il passare del tempo, si è vista una folla numerosa. Molte centinaia di colleghi si sono presentati con le deleghe. Totale: più di mille voti.

Sono arrivate schiere di specializzandi e tirocinanti, tutti con il loro abito blu, con la loro divisa, con modi sicuri e atteggiamenti inquadrati, come se fossero già stati “addestrati” a comportarsi in un certo modo. Alcuni erano posti all’entrata e, molto indiscretamente, dopo che ti eri registrato ti chiedevano: “Ma tu voti a favore del Presidente e del Bilancio? Sì? Allora ti diamo queste due deleghe così puoi esprimere 3 voti”.

Ed ecco qui: questa è la scheda per votare il bilancio. Non si voleva farci votare per alzata di mano, ma con una scheda precompilata in cui c’era scritto nome e cognome del votante!

Totale voti 3 (che leggi in alto a destra), significa che io avevo il mio voto, più due deleghe di colleghi (il massimo consentito). Ma ci sono TUTTI i miei dati. Possono rintracciarmi. Sanno se ho votato a favore o contro. È una forma di intimidazione. Come puoi votare contro? In certe situazioni, rischi il posto o la promozione!

Piccola nota dissonante: c’è stato un sollevamento generale! Alla fine la presidenza ha dovuto accettare la votazione per alzata di mano, anche se era stata chiesta la votazione segreta, appunto per evitare che si sapesse chi era per il sì e chi era per il no.

Compatta nel voto la larghissima maggioranza, e poi sincrona negli applausi. Bilancio approvato. Uno scrosciante applauso ha suggellato il risultato plebiscitario a favore per il presidente. Mi sono di nuovo domandato se fossi nel posto giusto, nella città giusta: o ero per caso finito a Pechino?

L’ultima scena inquietante alla quale ho assistito ha avuto luogo verso le 12:30. Con grande orgoglio per il loro spirito di dedizione il Presidente ha fatto entrare (tutti in fila) il folto gruppo di medici vaccinatori, quelli più bravi, quelli che si sono distinti per il grande numero di vaccinazioni che sono riusciti a fare. Non pareva importante che i devoti avessero beccato premi in denaro, tanti euro a vaccinazione: un mostruoso conflitto di interessi che non è stato in nessun momento evocato.

Anzi: tutti in piedi. Standing ovation. Mi è montata un’angoscia allo stomaco. A quel punto sono andato via.

Quando sono uscito, ho visto che all’entrata c’erano ancora due lunghe colonne di colleghi che attendevano di essere iscritti per accedere alla sala. A voto già concluso! E ho assistito ad altre scene inquietanti: un funzionario della DIGOS, uno dei capi, ha minacciato due medici che erano all’entrata e non avevano il greenpass. Li ha presi di petto chiedendo i documenti, affermando di volerli portarli in questura. Con modi di fare aggressivi, maleducati, altezzosi.

La sensazione evocata dallo schieramento perimetrale ancora in atto è stata quella di un’intimidazione con interruzione dei diritti fondamentali di espressione politica e di manifestazione pubblica dei propri principi. Dal 1974 sono avvezzo a manifestazioni di ogni genere alle quali ho partecipato o assistito: di solito, quando c’è la polizia presente, vedi un furgone, con vicino un gruppo di poliziotti, certamente non vedi lo schieramento così in assetto, in stile: “Siete circondati, arrendetevi!”. Mi sono venute in mente le immagini dei poliziotti scelti che circondano il parlamento argentino nel famoso colpo di stato con l’omicidio di Allende.

Era una giornata splendida. Il sole molto caldo. Sono andato via in fretta, turbato e angosciato. A festeggiare il mio nipotino e il suo primo compleanno. Chiedendomi intanto cosa stia succedendo, e come si possa ritornare a vivere in libertà.

Libertà significa essere liberi di scegliere e di agire. È la facoltà di pensare, di operare, di scegliere in modo autonomo secondo la propria individualità. È l’agire umano che si basa sulla possibilità e la libertà di volere.

Un medico