Il docente Saverio Mauro Tassi ha ricominciato lo sciopero della fame (il precendente è durato 12 giorni) per chiedere al Ministro Bianchi di rispondere alle istanze presentategli, e per condividere la sofferenza di una popolazione lasciata a casa e discriminata, e quelle del popolo ucraino aggredito dalla guerra.
Ecco cosa ci racconta al dodicesimo giorno della sua azione.


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DIARIO DI UNO SCIOPERATO
II STAGIONE: L’ATTENDATO ALLA COSTITUZIONE
XII giorno

Bene, ho raggiunto lo stesso numero di giorni della mia prima volta, cioè del mio primo digiuno, quello di febbraio. Ma questa volta lo proseguo. Non perché voglia farmi del male a tutti i costi, ma perché non ha ancora sortito gli effetti sperati.

SÌ, è vero che qualche giornalista ne ha parlato e che molti hanno accolto il mio appello a tempestare di mail e di lettere il ministro dell’Ostruzionismo, Patrizio Bianchi, e i direttori di quotidiani e TV, e che alcuni (una ventina) ieri sono anche convenuti intorno alla mia tenda a darmi manforte e a discutere di come proseguire e intensificare la nostra attuazione.

È vero. Ma non è abbastanza. I muri non di gomma, ma (diciamolo!) di merda dell’ostruzionismo ministeriale e della censura mass mediatica non li abbiamo spalati via se non in uno o due angolini. Sono ancora lì, quasi integri, a spandere il loro nauseabondo puzzo di spregio e sfregio della Costituzione e dei principi della liberal-democrazia.

Non solo. Nelle scuole gli studenti ancora sono discriminati e condaddati e anche se questa specifica discriminazione finirà di qui a poco, continueranno a portare le mascherine, nocive didatticamente, pedagogicamente e anche sanitariamente, soprattutto per i bambini più piccoli; e i giovani senza green pass rafforzato continueranno a non poter fare sport, usare mezzi pubblici, entrare in cinema, teatri, biblioteche.

La strage degli innocenti continua. La disuguaglianza e la penalizzazione delle giovani generazioni prosegue imperterrita e più si allunga più si aggrava e grida giustizia al cielo, e comunque niente e nessuno potrà e dovrà mai cancellare l’onta della violazione che è stata perpetrata per mesi, nessuno dovrá dimenticare, almeno fino a quando i responsabili di tanto scempio non siano cacciati dal governo e dal Parlamento.

Per questo, non posso smettere il mio sciopero della fame né posso smettere di continuare ad essere un ATTENDATO ALLA COSTITUZIONE, contro i continui e reiterati ATTENTATI ALLA COSTITUZIONE che questo governo e questa maggioranza parlamentare hanno compiuto e continuano a compiere, con la complicità della maggioranza relativa, se non assoluta, dei cittadini italiani.

In realtà è questo il muro di merda più spesso e flatulento che ammorba la nostra liberaldemocrazia e rischia di soffocarla. è questo il muro principale che dobbiamo cercare di rimuovere, il muro dell’indifferenza, della passività, del conformismo di massa, della assuefazione alla propaganda mass mediatica, della fobia covidica, in parte indotta ma in parte agita.

Per abbattere questo muro occorrono molta insistenza e molta pazienza. E molta compassione, sia nel senso di pietà sia in quello di empatia, al fine di comprendere in cosa consistano davvero le bende che impediscono a molti di vedere come stanno le cose e così riuscire davvero ad aiutarli a rimuoverle e ad aprire gli occhi.

Per questo ho deciso di proseguire. E anche perché ancora molti per molto tempo, colleghi e lavoratori, rimaranno senza stipendio, ossia sono affamati, di pane e di giustizia; e anche perché esseri umani ucraini e russi soffrono e continuano a soffrire per una nefanda guerra scatenata dalla nefasta politica di potenza che ancora viene condotta da ristrette élite di potere dei principali Stati mondiali per soddisfare le loro immonde ambizioni di fama, di gloria, di potenza e ricchezza.

Che il cielo mi aiuti!
Però, anche voi datemi una mano, che anche quella serve. 🙃

“Ridere ci rende invincibili, ma non perché vinciamo sempre, anzi semmai il contrario, ma perché non ci arrendiamo mai!” (Frida Kahlo)


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