Il docente Saverio Mauro Tassi ha ricominciato lo sciopero della fame (il precendente è durato 12 giorni) per chiedere al Ministro Bianchi di rispondere alle istanze presentategli, e per condividere la sofferenza di una popolazione lasciata a casa e discriminata, e quelle del popolo ucraino aggredito dalla guerra.
Ecco cosa ci racconta al’undicesimo giorno della sua azione.


Leggi qui il Giorno 1 del Diario di uno scioperato (della fame)
Leggi qui il Giorno 2 del diario di uno scioperato (della fame)
Leggi qui il Giorno 3 del diario di uno scioperato (della fame)
Leggi qui il Giorno 4 del diario di uno scioperato (della fame)
Leggi qui il Giorno 5 del diario di uno scioperato (della fame)
Leggi qui il Giorno 6 del diario di uno scioperato (della fame)
Leggi qui il Giorno 7 del diario di uno scioperato (della fame)
Leggi qui il Giorno 8 del diario di uno scioperato (della fame)
Leggi qui il Giorno 9 del diario di uno scioperato (della fame)
Leggi qui il Giorno 10 del diario di uno scioperato (della fame)


DIARIO DI UNO SCIOPERATO
II STAGIONE: L’ATTENDATO ALLA COSTITUZIONE
XI giorno

Sono alquanto stremato, ma tutt’altro che stramato, ma non nel senso di stra amato (mi accontenterei di amato, che mi andrebbe già di lusso) bensì in quello che, pur perso l’ordito, conservo ancora una trama, e riesco ancora a reggermi in piedi. Ma non c’entra la debilitazione per fame, bensì l’intensità emotiva di questa giornata.

Stamattina andata e ritorno da un minuscolo comune vicino a Trezzo d’Adda, dove la mia amata non ha superato la prova scritta del concorso, seppur per un soffio (peggio ancora!, ma tanto fallito un concorso se ne fa un altro e prima o poi lo si imbrocca); poi ben due interviste, una per TV COLOR di Cremona, l’altra per Veronica Tarozzi, giornalista di PRESSENZA e di ITALIA CHE CAMBIA; quindi il presidio-(S)VEGLIONE intorno al mio accampamento di fronte alla scuola dalle 18.30 alle 20.

Come è andato? Beh, direi alla fin fine ci siamo messi insieme in venti gocce, quanto meno un bel rigagnolo. Ancora non è primavera, i ghiacciai si devono ancora sciogliere (ammesso qualcuno sia sopravvissuto al climate change), magari tra qualche settimana diventeremo uno spumeggiante torrentello.

Comunque abbiamo amabilmente dialogato e ne sono venute fuori alcune proposte di prossime iniziative. Che però non vi dico, così imparate a non venire! Ma no!, capisco che abitando a Santa Maria di Leuca o a Santa Teresa di Gallura non è solo la pigrizia che vi ha impedito di partecipare. Quindi, che cosa abbiamo elucubrato di nuovo lo rivelerò domani in un post dedicato.

Adesso, vado a rilassarmi e a svagarmi a colpi di tandas di tango argentino al voi ormai noto circolo ARCI Che del Corvetto. Non me lo merito per niente, data la mia pervicace e sfacciata scioperataggine, ma meglio così, del tutto gratuito me lo gusto ancora di più.

“Ridere ci rende invincibili, ma non perché vinciamo sempre, anzi semmai il contrario, ma perché non ci arrendiamo mai!” (Frida Kahlo)


AIUTACI: