Il docente Saverio Mauro Tassi ha ricominciato lo sciopero della fame (il precendente è durato 12 giorni) per chiedere al Ministro Bianchi di rispondere alle istanze presentategli, e per condividere la sofferenza di una popolazione lasciata a casa e discriminata, e quelle del popolo ucraino aggredito dalla guerra.
Ecco cosa ci racconta al quarto giorno della sua azione.


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DIARIO DI UNO SCIOPERATO
II STAGIONE: L’ATTENDATO ALLA COSTITUZIONE
IX GIORNATA

L’ho dimenticato ieri, colpevolmente, per cui devo subito discolparmi ringraziando pubblicamente MARTINA BERTA, la goccia che mi ha tempestivamente segnalato il mio svarione di ieri: nella convocazione del PRESIDIO-(S)VEGLIONE di SCUOLA UGUALE X TUTTI avevo scritto giovedì 24 anziché GIOVEDÌ 17.

Ma secondo voi, se scambio 24 con 17, come faccio quando assegno i voti ai miei stud? Meno male che sto per andare in pensione (anche se avrei preferito andare in campeggio)!

Dunque, oggi nono giorno di scioperataggine. Confesso che ne risento solo quando mi alzo troppo velocemente: mi gira un po’ la testa e barcollo un po’ più del solito, ma neanche tanto. Poi stasera torno a ballare, e quello è sempre un test indubitabile.

Che altro dire di oggi? Non è che per forza ogni giorno debba scrivere una pappardella costellata di eventi presunti straordinari, no? Dunque la taglio corta: due ore di lezione stamane, un po’ di politica on line, da minchione della tastiera, contatti qua e là, tutti da concretizzare, un’ora di DURAN ADAM come al solito in piazza Scala con la mia amica trapanese Gios (che mi ha portato un thermos col brodo vegetale), più tardi tango, ma ve l’ho già detto.

Comunque, per finire, in tenda dormo sempre meglio. Un’amica, guardando la mia foto del risveglio oggi, ha commentato che ho l’aria sempre più trasognata e mi ha chiesto che sogni faccio. In effetti, mi sveglio sempre più lieto (meglio incrociare le dita), e sicuramente sogno (non si può non sognare), ma non ricordo che cosa. Nondimeno, sono convinto che i sogni rimangano impressi nella psiche inconscia e nel corpo. Quel che chiamiamo ricordo è la ritenzione della coscienza, dell’io cosciente, ma si tratta, a mio incosciente giudizio, di una piccola parte di noi, che tendiamo a sopravvalutare. I sogni si conservano anche e soprattutto nella nostra profondità psicosomatica e da lì sprigionano la loro energia, positiva o negativa a seconda dei casi.

Piuttosto! Mi fa strano che nessun mi chieda come me la cavo con le fondamentali funzioni fisiologiche depurative dell’organismo (bella locuzione eufemistica, vero?). Mi fa strano perché, il primo giorno di accampamento, io me lo sono chiesto a lungo e solo alla fine ho trovato quella che mi è parsa la migliore soluzione. Ma la risposta la so: io sono alquanto ritardato, voi sapete bene come gestire l’operazione. Basta ritrovare in cantina o in soffitta il vasino che usavamo nel primo anno di vita, no?

“Ridere ci rende invincibili, ma non perché vinciamo sempre, anzi semmai il contrario, ma perché non ci arrendiamo mai!” (Frida Kahlo)



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